L’orientamento si rivela ancora una volta il punto debole del sistema scolastico nel passaggio dalle medie alle superiori. Infatti, un ragazzino su due non sa ancora quale indirizzo scegliere, mentre chi è già convinto propende per i licei. Si conferma così la tendenza alla licealizzazione dell’istruzione superiore che sembrerebbe essere inarrestabile ormai da anni a scapito della cultura tecnica e soprattutto dei professionali.
Pertanto, quasi la metà dei ragazzi dell’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (circa il 44%) non ha ancora le idee ben chiare su quale scuola secondaria di secondo grado scegliere. A rivelarlo un sondaggio di Skuola.net su tremila studenti di terza media.
Iscrizioni alle superiori: i dati
I dati, dunque. Precisiamo che quasi uno studente su due (il 44%) prima dell’inizio delle vacanze di Natale ancora non sapeva quale indirizzo scegliere, ha spiegato Skuola.net. La vocazione maggioritaria dei licei dovrebbe confermarsi tra gli studenti più decisi: due su tre, al momento, propendono per un indirizzo liceale. Percentuale simile a quella registrata lo scorso anno nello stesso periodo e a cui sono corrisposte effettivamente il 54,6% delle preferenze, secondo i dati ufficiali del Miur.
L’alternativa più accreditata sono gli istituti tecnici, possibile sbocco per il 21% degli intervistati. Meno di uno su dieci, invece, sembra voler optare per un istituto professionale (9%). Appena il 5% per un corso di Formazione professionale regionale.
Nonostante, la maggior parte dei giovani abbia fiducia nel Paese, i licei, vista la forza dei numeri, sono quelli più quotati. Al primo posto, con il 46% delle preferenze – e un picco del 65% tra i futuri liceali maschi, mentre tra le ragazze ci si ferma al 37% – c’è lo Scientifico; al secondo posto (18%) troviamo il liceo Classico,; terzo gradino del podio per il Linguistico (16%); l’11% è attratto dal liceo delle Scienze umane.
L’indecisione dei ragazzi
Nonostante i ragazzi siano ancora troppi indecisi, la maggior parte dimostra di avere le idee chiare su cosa si aspettano dalla scuola superiore che andranno a frequentare. La possibilità di coltivare le proprie passioni è, per circa 1 su 3.
Il 26%, dei giovani, invece, vorrebbe che con il diploma in tasca si aprissero facilmente le porte del lavoro. Il 21% si aspetta una preparazione adeguata per affrontare l’università. Riguardo alla laurea, è ancora considerata, se non indispensabile, quantomeno consigliabile dalla maggior parte di loro (87%): per il 55% a prescindere dal lavoro, per il 32% solo se lo richiede.
L’influenza dei genitori
I genitori hanno un ruolo predominante nella scelta dei propri figli, anche in circostanze come queste, dove invece si dovrebbe lasciare il ragazzo libero di scegliere con la propria testa e il proprio cuore. Ogni scelta comporta scalare quel tassello che porta alla maturità. Primo tra tutti: la scelta della scuola superiore. Ciononostante, l’influenza dei genitori nella scelta scolastica e post-diploma è stata rilevante per il 63,8% e il 57,2% dei diplomati rispettivamente, con un’importanza maggiore attribuita ai pareri dei genitori laureati. In sintesi, l’orientamento diventa cruciale quando i ragazzi non hanno altre fonti affidabili a cui rivolgersi.