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INTERVISTA. “Napoli è rigenerazione”: Gino Sorbillo commenta lo straordinario momento della città

Antonio Casaccio 07/06/2023
Updated 2023/06/07 at 2:32 AM
5 Minuti per la lettura

Via dei Tribunali è uno dei tanti cuori pulsanti di Napoli, una città che è nel pieno compimento della rigenerazione di alcune aree storiche. Zone come i Tribunali e i Quartieri Spagnoli godono di una nuova vita, soprattutto grazie al coraggio di coloro che hanno resistito portando eccellenza e operando nella legalità. Gino Sorbillo e la sua storica pizzeria sono i protagonisti più lampanti di un cambiamento che Napoli sente scorrere nelle sue arterie, tra la gente e gli imprenditori. Dopo la vittoria dello Scudetto non potevamo non fare un salto nella storica Pizzeria Sorbillo, per parlare con Gino del momento che vive la Città e le sue prospettive future.

Come hai vissuto la vittoria dello Scudetto?

«Sono felice di rivivere oggi quel ricordo distante 33 anni. All’epoca ero ragazzino, ma giravo già per Napoli e assistevo ai festeggiamenti incredibili. Sono davvero felice che i giovani e i miei figli possano capire cosa significa per la Città vincere lo Scudetto, noto un’euforia che fa bene a Napoli e ai napoletani. In questo momento siamo al primo posto tra le città più visitate d’Italia, anche grazie alle celebrazioni. È una città-mondo che riesce a riempire le anime delle persone. Spero che i festeggiamenti durino a lungo, ma soprattutto che questa positività per Napoli prenda sempre più piede».

Come valuti la trasformazione di Napoli a centro europeo del turismo?

«Partecipo al cambiamento e ho sempre pensato che Napoli possa risorgere da sé stessa, anche quando viene sbeffeggiata o offesa. Nonostante le violenze subite la Città riparte sempre con una nuova forza, tutto ciò perché c’è un qualcosa di magico. Reinventarsi nell’arte, nella cucina e in tutti i campi di eccellenza, permette ai napoletani di rigenerarsi e diffondere il cambiamento. I turisti sono curiosi delle nostre contraddizioni, Napoli è un teatro naturale all’aperto che ha una filosofia di vita attraente per tantissimi. Noto che molti clienti e amici vengono a Napoli per rigenerarsi, per quel “vivere alla giornata” che trasmette semplicità e ricchezza».

I critici dell’affollamento dei turisti vedono una Città convertita totalmente al food. Come valuti queste critiche?

«È una critica sterile. Quando ero piccolo ricordo che alcuni lamentavano l’immagine di una Napoli fatta di sole, pizza e mandolino.. allora come oggi mi chiedo: ma cosa c’è di male in questa immagine? Cosa c’è di male in una pizza, in una serenata o in una poesia? Noi siamo la patria di creazioni gastronomiche meravigliose, non capisco cosa c’è di male dato che non parliamo di cose nocive. Se siamo visti come una meta gastronomica è perché le persone da tutto il mondo riconoscono una capacità e maestria unica».

Delle arti che hanno portato anche la vostra attività ad essere protagonista di questa bella storia. Com’è vedere ora l’area dei Tribunali e che impegno c’è stato?

«La zona dei Tribunali 30 anni fa era abbandonata a sé stessa, con il progetto Sorbillo dimostriamo che un’attività ha un cuore che batte e il carattere di colui che la fa. Abbiamo fatto una scelta di legalità e unione, diventando propulsori del cambiamento. Così facendo abbiamo incontrato tante persone con la nostra stessa sensibilità, convinti di poter portare sviluppo con coraggio e forza. Anche in un quartiere difficile si può fare impresa e farla bene, se ci riesci puoi trascinarti dietro tante menti che un tempo erano scoraggiate dalla zona».

Come vedi il futuro per Napoli?

«Lo vedo roseo, l’importante è che non si abbassa l’attenzione sulla Città. La mentalità delle persone cambia più rapidamente rispetto al passato ed è un fattore positivo. Su questo aspetto è emblematica la rigenerazione dei Quartieri Spagnoli, che mi rende davvero felice dato che mia mamma proviene da quella zona. Quelle persone si sentivano abbandonate da Dio, ma si sono reinventati aprendo nuove botteghe e scoprendo che quella zona offriva bellezze finora passate in secondo piano. Rinascimenti di questo genere mi onorano, ma bisogna insistere con i valori della legalità, sicurezza e attenzione costante».

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