“Le Coliche” è un progetto editoriale di Claudio e Fabrizio Colica, due fratelli, attori ed autori, cui nel tempo si aggiunge il regista Giacomo Spaconi, coinvolto anche nel montaggio ed altre personalità che completano il team. Sulle piattaforme social del momento e su YouTube sono tra i “content creator” più apprezzati. Fabrizio ha frequentato il Centro Sperimentale di Cinematografia; mentre Claudio si è laureato in Scienze della Comunicazione. I due hanno partecipato alla settima edizione di “Pechino Express”; scritto un libro, partecipato a pellicole cinematografiche. La forza del duo comico risiede nell’essere in grado di intercettare le tendenze e proporre contenuti in cui sia facile riconoscersi. Tra i loro format di successo: “Indie vs Trap”, “Come riconoscere un”, “Come fare incazzare un”. Nel corso dell’intervista, ci hanno raccontato il loro progetto, il rapporto con i social, come nasce un prodotto destinato al web e non solo.
Realizzate diversi format; un solo studio per diverse angolazioni. In particolare, il vostro è un progetto che segue principalmente le tendenze? Qual è la vostra opinione a riguardo?
«Si vedono numerose angolazioni nei video perché sfruttiamo ogni angolo dello spazio della struttura; anche in bagno abbiamo ambientato un format. È stagionale, cerchiamo di non centrarci mai su un solo format. Abbiamo abbandonato, ad esempio, il format dell’indie, di Alberto Angela. Il genere stanca. Ora è il periodo dei format che esulino dallo sketch comico. Abbiamo appena lanciato quello di cucina, in cui, con chi chef, inventiamo delle ricette. È difficile trovare l’idea giusta, dipende dal periodo. Noi ci proviamo a seguire le mode del momento. La nostra community, in particolare, apprezza più contenuti nostri, originali, che i trend. Su TikTok, ad esempio, oggi vanno di moda le challenge, determinati audio, balletti. Quando su questa piattaforma inseriamo un estratto dei nostri video, un po’ più lungo rispetto ai tradizionali, va meglio. Chi ci segue è legato a ciò che abbiamo, da sempre, realizzato».
Rispetto al passato, avete notato, dal punto di vista creativo, in voi dei cambiamenti? Cosa direste a “Le Coliche” del passato?
«Non ci sentiamo di essere cambiati rispetto agli esordi. C’è stato un adattamento a quello che è il mezzo, alle nuove tecnologie, al metodo di scrittura, siamo più veloci. La costanza genera viralità. Ciò che, sulle piattaforme, mantiene attiva la popolarità è la coerenza e la costanza con i contenuti prodotti. È vero che oggi sono nati tanti creator; molti, però, fanno, ad esempio, successo subito, poi non riescono a mantenerlo. Con la costanza si è premiati».
Live o web: qual è la dimensione che più rappresenta la vostra creatività? Che lavoro c’è dietro ad un video de “Le Coliche”?
«A noi piace ciò che facciamo online; abbiamo sperimento dei live, sono molto divertenti. Il feedback del pubblico è impareggiabile, ma il live richiede lavoro, fatica. Sul web, invece, c’è la possibilità di lavorare su idee nate completamente da noi. Non ci siamo mai sentiti costretti all’interno di uno schema che non ci appartenesse. Sul web abbiamo molta libertà. Dietro ad ogni lavoro c’è un grande investimento. Ci teniamo a realizzare dei video che abbiano una asticella qualitativamente alta; si lavora in ogni momento alla post-produzione, agli effetti speciali. Le idee devono piacere dal momento in cui si parla tra di noi. Sull’idea si investono soldi, mezzi».
Ambizioni future?
«Ci accontentiamo di ciò che facciamo. Abbiamo ambizioni che hanno un po’ tutti quelli che appartengono alla nostra generazione, cioè non smettere mai di lavorare, riuscire a fare il lavoro che piace. Ci piacerebbe, comunque, mettere i piedi un po’ ovunque, senza, però, uscire dal web, che sia in una serie, in un film. Le nostre idee ben si declinano in ogni piattaforma. Ci divertiamo senza snaturare le nostre idee. Ci piacciono molto i live, il contatto con il pubblico, che è particolare. È bello sentire, quando si è sul palco, ridere il pubblico alle proprie battute».