Lorenzo Licitra

INTERVISTA. Il “fuoco siciliano” di Lorenzo Licitra ritorna prorompente sulle scene musicali

Giovanni Iodice 27/04/2023
Updated 2023/04/28 at 11:17 AM
9 Minuti per la lettura

Continua a riscuotere successo il recente singolo “Never Give up”, pubblicato da Lorenzo Licitra, ragusano doc, con la passione del canto sin da bambino. Nel 2017 arriva la svolta: vince X Factor grazie al brano “In the name of love”. Il suo repertorio, fatto di canzoni pop e lirica, prende spunto dal tenore italiano Luciano Pavarotti.

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Cosa ti aspetti dal nuovo anno, dal punto di vista musicale?Ad oggi, invece, che bilancio ti senti di tracciare in riferimento al tuo percorso artistico?Sei tornato sulle scene musicali con un nuovo singolo, dal titolo “Eli Hallo”, che ancora oggi è ascoltato, con la collaborazione di Anggun. In che modo nasce il feat e cosa hai voluto raccontare, trasmettere attraverso il pezzo?Quanto al nuovo singolo, rappresenta per te un punto di arrivo o un punto di una nuova partenza per un innovativo percorso musicale?In particolare, la collaborazione internazionale deve far pensare ad un tuo inizio di un progetto “rinnovato” che strizza l’occhio ai paesi oltreconfine?Il 2020 è stato l’anno del Covid. Quanto ed in cosa ha influito, sia sul piano artistico, sia sul piano personale questa situazione segnata dall’emergenza sanitaria?La musica, vista anche l’emergenza sanitaria da Covid-19, si è spostata sui social così come la promozione musicale. Cosa ne pensi della promozione musicale sui social e, in particolare, che rapporto hai con i social?Quanto è stato fondamentale avere al tuo fianco una solida fanbase così come la tua in questi anni?Sei meridionale: essere tale, in ambito musicale, secondo te rappresenta una marcia in più per farcela o, meglio, qual è la caratteristica che ti ha fatto maggiormente apprezzare dal grande pubblico?Ad oggi, cosa ti senti di dire al Lorenzo che ha vinto X Factor qualche anno fa?Dalla musica al grande schermo: quale progetto vorresti portare avanti, dopo quanto raggiunto fino ad adesso? A cosa vorresti dedicarti?Prossimi impegni artistici?

In qualità di ambasciatore del bel canto, Lorenzo è stato invitato a cantare al Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite di New York in occasione del “Change the World United Nation” alla presenza di tantissimi giovani provenienti da paesi di tutto il mondo e di personalità illustri, tra cui l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Ha, inoltre, partecipato, come doppiatore, in “Smallfoot”, un film d’animazione per ragazzi. Nel 2019, in mondovisione, ha cantato l’inno di Mameli durante la finale di Tim Cup.

Il nuovo bravo del talentuoso artista siciliano è un trascinante brano pop, dalle chiare sonorità anni Ottanta; un grido di forza e di resilienza. Nel corso dell’intervista che ha concesso al nostro magazine, Lorenzo ha raccontato la recente collaborazione con Anggun nel singolo “Eli Hallo”, il successo ottenuto ad X Factor, il rapporto con i social, il periodo vissuto distante dalla musica.

Cosa ti aspetti dal nuovo anno, dal punto di vista musicale?

«È iniziato un nuovo anno pieno di musica. Lo è stato anche il 2022, che abbiamo chiuso con un singolo, dopo anni di attesa in cui ho scritto, iniziato a riempire cassetto di canzoni. Il 2023 è il momento giusto per aprirlo e farle uscire».

Ad oggi, invece, che bilancio ti senti di tracciare in riferimento al tuo percorso artistico?

«Sono sempre anni di crescita; non si finisce mai. C’è sempre lo studio prima e poi la ricerca. Oggi bisogna scrivere in maniera reale, cercare sonorità, storie, soprattutto originali».

Sei tornato sulle scene musicali con un nuovo singolo, dal titolo “Eli Hallo”, che ancora oggi è ascoltato, con la collaborazione di Anggun. In che modo nasce il feat e cosa hai voluto raccontare, trasmettere attraverso il pezzo?

«Eli hallo è uscito qualche mese fa; vanta una bellissima collaborazione, quella con Anggun, artista incredibile, straordinaria, che ho conosciuto a Giacarta, in occasione di un concerto dedicato a Luciano Pavarotti. Lì abbiamo provato, insieme, a miscelare due voci insolite; ci siamo divertiti. È un brano dedicato ad un’amica; ho pensato, durante l’imbastimento del progetto, di avere una voce amica; ho, quindi, chiamato Anggunn. Il brano gioca su una telefonata. Abbiamo realizzato un bellissimo progetto insieme, che vede la partecipazione anche della grande danza della stupenda Eleonora Abbagnato nel video. Sono molto orgoglioso».

Quanto al nuovo singolo, rappresenta per te un punto di arrivo o un punto di una nuova partenza per un innovativo percorso musicale?

«È un punto di partenza. Nasce dopo la pandemia, dopo anni difficili, in cui anche l’amicizia è stata messa a dura prova. È un inno sull’amicizia, l’apripista a quelli che saranno tanti altri brani, altra musica ed altri messaggi».

In particolare, la collaborazione internazionale deve far pensare ad un tuo inizio di un progetto “rinnovato” che strizza l’occhio ai paesi oltreconfine?

«L’obiettivo è quello; amo molto come all’estero siamo osannati, apprezzati. La musica italiana ha bisogno di essere veicolata al di là dell’Italia. Mi investo di questo ruolo, sperando di portare la musica italiana all’estero con dignità ma soprattutto con il sorriso».

Il 2020 è stato l’anno del Covid. Quanto ed in cosa ha influito, sia sul piano artistico, sia sul piano personale questa situazione segnata dall’emergenza sanitaria?

«Ci sono stati tanti cambiamenti in questi anni a livello personale ma soprattutto artistico. Sono stati anni di stop, di fermo, serviti per cercare di capire come funziona questo mestiere. Ho iniziato a scrivere; prima del Covid lo facevo con un po’ di difficoltà. Sono sempre stato abituato, al di là dei miei studi, ad interpretare i brani, a trovare quelli adatti. È stato il periodo giusto per farlo; da lì è stato un allenamento adatto, funzionante. Sono stati anni bellissimi nonostante le difficoltà, anni che mi hanno formato, portato ad essere oggi più sicuro, consapevole di quello che voglio fare, di quello che va dato alla gente. Donarsi agli altri è tanta roba».

La musica, vista anche l’emergenza sanitaria da Covid-19, si è spostata sui social così come la promozione musicale. Cosa ne pensi della promozione musicale sui social e, in particolare, che rapporto hai con i social?

«Ci siamo dovuti adattare, abbiamo dovuto utilizzare sempre al meglio i social. Penso che se utilizzati con rispetto, con lungimiranza, sono un veicolo fondamentale per il nostro mestiere come per qualsiasi altra forma di arte. Ho imparato anche io ad utilizzarli; sono l’unico mezzo che, oggi, tengono in contatto. I social possono illudere, può essere tutto facile. Fare, invece, una musica che possa colpire restare è l’obiettivo che mi prefisso. È chiaro che non sia uno di quelli che fa musica per classifiche o momenti, ma la fa affinché resti, accompagni la vita di ognuno, rallegrandola».

Quanto è stato fondamentale avere al tuo fianco una solida fanbase così come la tua in questi anni?

«Tante volte chi sostiene è chi smuove il tutto. È fondamentale ringraziarli. Sono passati anni dal debutto ad X Factor, ci sono ancora, mi sostengono. Sono felici come il primo giorno. Si crea una famiglia; è bello vedere le sinergie che si creano. Tramite la musica, nascono amicizie molto belle».

Sei meridionale: essere tale, in ambito musicale, secondo te rappresenta una marcia in più per farcela o, meglio, qual è la caratteristica che ti ha fatto maggiormente apprezzare dal grande pubblico?

«Il fuoco siciliano mi aiuta, smuove tutto, mi fa partire ogni volta. Mi ha fatto partire dalla Sicilia fin da piccolo; ho studiato fuori. Non siamo cresciuti in contesti facili come quelli delle città organizzate. La passione smuove l’arte, è anche più forte delle origini. Sono legatissimo alla mia terra. La cosa più bella è sentirsi emozionati in maniera diversa quando si canta nella propria terra. Ancora oggi è il regalo più bello».

Ad oggi, cosa ti senti di dire al Lorenzo che ha vinto X Factor qualche anno fa?

«Subito dopo aver vinto X Factor sono stato invitato a New York a cantare alla presenza dell’ex presidente Bill Clinton; c’erano tantissimi ragazzi, facemmo un’esperienza bellissima. Giocammo a gestire il mondo. C’erano tante personalità importanti italiane che hanno cambiato la loro vita, che si sono distinte; tra quelle c’ero anche io, ho dato a mia testimonianza. È stata una grande responsabilità, ho provato tanta emozione».

Dalla musica al grande schermo: quale progetto vorresti portare avanti, dopo quanto raggiunto fino ad adesso? A cosa vorresti dedicarti?

«A me piace molto il coinvolgimento artistico; è fondamentale. Nell’ottica di nuova musica, mi piacerebbe realizzare un disco, invitare artisti siciliani, delle mie stesse origini, fare concerti live, dare la possibilità di performare quello che si crea. Sarebbe un bel progetto».

Prossimi impegni artistici?

«Tanta musica sta arrivando. Sto lavorando a tanti nuovi brani che mi rappresentano. Fremo nel poterli condividere con voi».

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