Marzo è un mese molto importante perché è dedicato alla sensibilizzazione sui DCA (disturbi del comportamento alimentare). È un mese in cui si cerca di dar voce a tutta quella sofferenza che molto spesso viene nascosta, è il mese del fiocchetto lilla, ma soprattutto è l’occasione giusta per parlare, dialogare e far riflettere sull’importanza dell’ascolto delle persone che lottano ogni giorno contro i problemi alimentari, specie quando vengono diagnosticati come disturbi del comportamento alimentare.
Un problema che molto spesso viene sottovalutato, a volte deriso. È quindi fondamentale implementare la corretta informazione intorno ai DCA, per facilitare la comprensione dei meccanismi psico-biologici che favoriscono la malattia e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso una rete assistenziale orientata all’individuazione precoce del disturbo, tramite l’attivazione di percorsi riabilitativi multidisciplinari specializzati. In occasione della 12^ Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla al Palazzo Monte dei Pegni di Marcianise, sabato 4 Marzo si terrà un evento gratuito organizzato dalla psicologa Michela Merola, socia di Adepo, per sensibilizzare sulla problematica dei DCA, in cui si parlerà finalmente di guarigione.

A pochi giorni dall’evento, abbiamo deciso di intervistare la psicologa Merola, che ci ha aiutati ad approfondire un tema delicato e che di anno in anno si fa sempre più presente nella società, parlando di come i pazienti che soffrono di questo disturbo utilizzino il proprio corpo come mezzo per comunicare un disagio ben più profondo.
Ciao Michela, inizierei subito con la prima domanda: cosa ti ha spinto a voler diventare una psicologa?
«Il bisogno di capire cosa si cela dietro quel tipo di sofferenza che non sempre si vede, quel tipo di sofferenza impercettibile agli occhi di molti e mascherata sempre da tutt’altro. Il lavoro di uno psicologo è quello di provare, insieme al paziente, a dare senso a quella sofferenza».
Ti occupi principalmente delle difficoltà riguardanti i disturbi alimentari. Come si possono riconoscere? Esistono campanelli d’allarme o possono passare inosservati?
«Sì, esistono dei campanelli d’allarme, per esempio: variazione di peso improvvisa; attività fisica eccessiva, compulsiva, svolta per smaltire calorie piuttosto che per il piacere o divertimento; preoccupazione eccessiva per il peso, le calorie, la dieta; comparsa di reazioni impulsive; maggiore irritabilità e ansia. Inoltre, altro segnale potrebbe essere umore depresso; difficoltà a comunicare con gli altri; senso di colpa quando si ritiene di aver mangiato troppo o in modo scorretto; sensibilità al giudizio degli altri. E poi uso di abiti larghi, problemi con il sonno, pesarsi spesso, indebolimento, perdita di capelli, anomalie nella termoregolazione, pelle secca, pallida o di colorito giallognolo e percezione alterata della forma del proprio corpo»,
Quando e come bisogna intervenire in caso di disturbi sul comportamento alimentare?
«Sarebbe auspicabile fare un bel lavoro di prevenzione. Appena si notano i primi campanelli d’allarme bisogna intervenire. Il come è sempre complicato perché non sempre la persona che ne soffre se ne rende conto. Dal momento in cui si notano i primi campanelli bisogna parlane con la persona e chiederle come si “sente” e non focalizzarsi sul cibo e/o forma corporea perché i sintomi alimentari sono solo la punta dell’icerberg. Come tutti i sintomi, in quanto hanno la funzione di comunicare qualcosa che non va ad un livello più profondo».
Sabato 4 marzo ci sarà un importante evento a Marcianise. Come si parlerà di questo tema?
«Ho concepito questo evento come la conclusione di un ormai quinquennale percorso che mi ha portato ad organizzare molti eventi sia “live” che in videocall, in cui, con i miei ospiti, abbiamo approfondito diversi temi, tra cui le caratteristiche e le “verità” sui disturbi alimentari, i campanelli d’allarme da riconoscere, la “Genitorialità” e tutto l’insieme di emozioni che sotto pelle vengono spesso dimenticate quando si parla di DCA».
Qual è lo scopo dell’evento e quanto è importante sensibilizzare sui disturbi sul comportamento alimentare?
«Sabato ci sarà un evento molto importante, una vera occasione per informarsi in maniera adeguata perché gli ospiti sono professionisti specializzati in Dca e tutti i giorni si interfacciano con pazienti che soffrono di disturbi alimentari. I DCA rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali. Ecco perché lo scopo dell’evento è sensibilizzare la società e dare il giusto peso a un tema che viene troppo spesso tenuto in disparte. Molto spesso le persone non sanno come comportarsi con una persona che soffre di disturbi alimentari e a volte anche la persona che ne soffre non sa cosa fare. Ecco perché credo sia molto importante parlarne e dare voce a chi non riesce a chiedere aiuto. Marzo è il mese del fiocchetto lilla, il 15 Marzo per l’esattezza, giornata nazionale riconosciuta dal Ministero della Salute ed è una grande occasione per farsi portavoce di questa problematica. Ecco perché ti ringrazio per questa intervista Grazia, perché rappresenta un modo per arrivare ad altre persone, persone che probabilmente stavano aspettando l’occasione giusta per saperne di più sui disturbi alimentari».