Il 28 marzo 1923 l’Aeronautica Militare diventava una Forza Armata autonoma, quando il reparto volo dell’Esercito e il reparto volo della Marina Militare, dopo la Prima Guerra Mondiale, venivano uniti in una nuova configurazione. Informare ha incontrato il Generale di Brigata Aerea Luigi Casali, che ha assunto il comando dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli il 6 settembre 2022.

Qual è il contributo dell’Aeronautica Militare al Paese?
«Oggigiorno, l’Aeronautica Militare rappresenta una squadra di professionisti a servizio dell’Italia. L’aeroplano che vola è da considerarsi la punta di un iceberg: oltre le missioni operative, infatti, l’Aeronautica Militare fornisce supporto sanitario, con trasporti aerei di organi o malati, previsioni meteorologiche, interventi in situazioni di crisi, missioni di salvataggio in condizioni estreme. Infatti, oltre piloti ed unità impegnate direttamente nei compiti di difesa, nei nostri ranghi figurano medici, ingegneri, giuristi. L’Aeronautica Militare è anche impegnata nello scenario internazionale ed è presente in situazioni di crisi che colpiscono le popolazioni civili, come nel recente terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, o, attualmente, nei paesi baltici per offrire supporto alla difesa aerea».
Qual è il ruolo dell’Accademia Aeronautica nell’assetto più ampio dell’Aeronautica Militare e della difesa del Paese?
«L’Accademia Aeronautica è l’istituto che ha il compito di provvedere alla formazione militare, morale e professionale dei giovani destinati a diventare Ufficiali dell’Aeronautica Militare. Provvede, tra l’altro, all’istruzione professionale specifica e, nei casi previsti, a quella universitaria, propedeutiche all’esercizio del comando nelle mansioni direttive e dirigenziali della Forza Armata, allo svolgimento dei corsi pre-volo per Allievi Ufficiali Piloti dell’Aeronautica e di altre Forze Armate o Corpi Armati dello Stato, nonché di ogni altro corso di cui si ravvisi l’esigenza, con l’obiettivo di preparare giovani ufficiali dai saldi principi morali, motivati e in possesso delle qualità personali, militari e professionali necessarie per ben operare al servizio del Paese».
Cosa suggerirebbe ai giovani che vorrebbero intraprendere un percorso nell’Aeronautica Militare?
«Il percorso che attende i ragazzi e le ragazze che entrano nell’Accademia Aeronautica è caratterizzato da una crescita umana e professionale sui generis: oltre lo studio e la preparazione fisica e morale, essi entrano in contatto con le tecnologie più avanzate delle quali siamo dotati. È necessario essere preparati, motivati e convinti della scelta. Indubbiamente, studiare in Accademia Aeronautica e far parte della Forza Armata comporta dei sacrifici, che saranno ben ripagati dalle esperienze e dalle soddisfazioni, personali e professionali, che si andranno a vivere nel tempo».
Qual è il rapporto con il territorio? In particolare, con Pozzuoli e con Napoli
«L’Accademia Aeronautica ha sede a Pozzuoli dal 1962, dopo essere stata per un periodo a Nisida. I rapporti con le istituzioni locali sono sempre stati ottimi, anche perché l’accoglienza che questa comunità manifesta non ha eguali. Gli allievi, al momento 570 ragazzi e ragazze, sono sempre calorosamente accolti e, quando si recano all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per seguire i corsi e sostenere gli esami, si integrano agilmente nella comunità studentesca. Anche il personale del quadro permanente, che presta il suo servizio in Accademia Aeronautica, è pienamente integrato nel territorio, che considera l’Accademia Aeronautica un orgoglio e un vanto. Non posso esimermi dal ricordare l’impegno profuso dall’Aeronautica Militare proprio qui, in Campania, in occasione del terremoto dell’Irpinia che devastò innumerevoli città e causò la morte di migliaia di persone».
Lo slogan del centenario è “in volo verso il futuro”. Ecco, qual è il futuro dell’Aeronautica Militare?
«Il futuro dell’Aeronautica Militare è strettamente legato al futuro dell’intero Paese, poiché essa è una Forza Armata dinamica che si evolve con il tempo. Le sfide che ci attendono nei prossimi anni ci proiettano verso lo spazio e il cyberspazio, realtà non ancora del tutto esplorate».
di Fabio Di Nunno