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INTERVISTA. Casco e mantello nel Teatro Antico di Ercolano: Informare con il Direttore Sirano

Redazione Informare 07/05/2022
Updated 2022/05/07 at 11:45 AM
8 Minuti per la lettura

Casco e mantello nel Teatro Antico di Ercolano!

Come veri esploratori, muniti di caschi, mantelline e torce, noi giornalisti accompagnati dal Direttore del Parco Archeologico di Ercolano Francesco Sirano, il 22 aprile 2022 siamo andati alla scoperta del Teatro Antico, uno dei più importanti siti dell’antica città, finalmente ridati alla collettività.

Un viaggio attraverso la storia, passeggiando tra cunicoli e spazi dove un tempo si svolgevano le vicende più comuni degli antichi romani. Dal 23 aprile, fino a dicembre con una pausa estiva nei mesi di luglio ed agosto, sarà possibile prenotare il proprio turno di visita, per un massimo di sei turni da 10 persone.

«La visita – comunica il Direttore Sirano – si effettuerà percorrendo i vari cunicoli e i gruppi saranno composti da un limite di persone, solo di sabato e su prenotazione, perché non abbiamo abbastanza personale per poter sostenere un numero maggiore di persone. Per ora, almeno una volta a settimana, cerchiamo di condividere con la comunità questo luogo davvero eccezionale e significativo. Sottolineo “significativo” per molti punti di vista, soprattutto, perché la storia dell’archeologia occidentale comincia qui. Infatti, vi è il pozzo dove il famoso Ambrogio Nocerino trovò casualmente i marmi del teatro e cominciò tutta la storia».

Una storia di scoperte che ha, dunque, origini antiche e che è porta ancora i segni dei ritrovamenti e dei passaggi che si effettuavano in questo sito che risulta essere stato una delle tappe fondamentali del Gran Tour settecentesco. Ma così com’è stato fondamentale per gli studiosi da tutto il mondo nel Settecento, l’obiettivo del Direttore degli scavi e del Sindaco di Ercolano, è quello di far sì che, a partire dalle persone del quartiere, si crei una sinergia e un orgoglio nei confronti di un bene artistico di tale spessore.

«L’ingresso del 1700, dove faremo dei lavori di restauro per tutta la parte settecentesca, è stato per molti anni l’unico ingresso per i primi turisti agli scavi di Ercolano. Infatti, all’esterno non c’è scritto “Teatro di Ercolano”, ma c’è scritto “Scavi di Ercolano”. I primi turisti, che cominciano già nel 1739, vengono così a visitare le meraviglie che si trovano ad Ercolano. Ma la storia del teatro continua durante la Seconda Guerra Mondiale, quando questo diventa un luogo di rifugio per i grandi bombardamenti.

E così, la popolazione di Ercolano, ha tutt’ora un rapporto a doppio filo con questo luogo, motivo per il quale i primi visitatori saranno proprio gli abitanti del vicolo e in più, rappresentanti della comunità ercolanese. Con il comune di Ercolano, stiamo cercando di portare avanti un progetto, che valorizza elementi immateriali, come riaprire il teatro, oppure attuare una serie di attività consone al sito UNESCO negli spazi che stiamo creando.

Tutto ciò grazie alla sincronia di intenti fra un’amministrazione comunale, un’amministrazione statale e un parco privato che agiscono con il fine di rianimare e recuperare un quartiere di una città importante come questa. Il nostro obiettivo è quello diportare la gente “fuori dal parco”» – conclude il Direttore Sirano.

«Il mio ringraziamento va a Francesco Sirano – continua il Sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto- per l’impegno profuso nonostante le poche risorse a disposizione. Ercolano può rinascere e soprattutto, Ercolano può creare con le sue bellezze tanti posti di lavoro di cui il meridione ne ha un gran bisogno. L’intervento che stiamo realizzando insieme al Parco Archeologico ha un valore sociale importante, ancora prima che urbanistico. In un quartiere così difficile, riteniamo che il disagio si sconfigge con la bellezza, in quanto così come il disagio è contagioso, altresì è contagiosa la bellezza.

Noi vogliamo investire in turismo, in cultura ed infine, in legalità. Nel momento in cui c’è parte della città che considera gli scavi archeologici, il Teatro, il Vesuvio, il museo archeologico virtuale, le ville vanvitelliane come una “perdita di tempo” significa che noi lì dobbiamo incidere. Noi dobbiamo cercare di convincere tutte quelle persone che considerano queste iniziative come una “perdita di tempo”. La vera sfida è questa».

Una bellezza tutta da scoprire e che soprattutto ha intrinseco in sé un grande valore sociale, oltre che artistico. Si dà speranza di rinascita con iniziative sempre più ricche per un patrimonio culturale che non ha eguali. Il tutto grazie all’impegno del Sindaco di Ercolano, della squadra di specialisti del Parco Archeologico e del Direttore Sirano che rilascia ulteriori dichiarazioni ai microfoni di Informare.

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Con questa riapertura si torna ad una fruizione completa del sito perché il teatro fu chiuso a causa della pandemia…

«Lasciamo indietro anche questa perdita che avevamo avuto per molti mesi e riportiamo alla luce e alla collettività il Teatro che un punto per noi indispensabile nella visita; fondamentale per capire realmente la storia di questo sito di un luogo straordinario che è anche il punto di partenza per andare a visitare e scoprire il resto della città di Ercolano».

Questo Teatro è stato la prima grande scoperta tra i siti vesuviani?

«Sì, ci troviamo nel punto dove è nata l’archeologia occidentale e moderna. Nel 1738 cominciarono gli scavi sistematici proprio dal sito del teatro. Qui vennero sperimentate anche alcune forme innovative di documentazione e da queste eccezionali documentazioni del tempo è stato realizzato il primo plastico».

Teatro di età augustea…

«Un Teatro di età augustea con tutta la scansione, la divisione delle postazioni che risentono della lex iulia, secondo la quale si indicava precisamente “chi si doveva sedere e dove”. È uno dei pochi teatri antichi del quale conosciamo non solo il nome del benefattore che finanziò la costruzione, Lucio Annio Mammiano Rufo, ma anche quello dell’architetto,Publio Numisio».

Quando sarà aperto? Gli accessi saranno contingentati?

«Gli accessi avverranno per gruppi contingentati e sarà aperto solo il sabato, da oggi fino al mese di dicembre. Poi, non appena avremo il per-sonale sufficiente per poterlo tenere aperto tutti i giorni, amplieremo l’apertura. Questa è la primavera del parco che ha tanti eventi: i Close up cantieri tutti i venerdì, la riapertura della casa della Gemma, la riapertura del teatro.

Noi restituiamo alla comunità e ai nostri visitatori pezzi dell’esperienza di Ercolano che è fondamentale, perché aiuta a capire meglio soprattutto il nostro presente e permette di immaginare un futuro di-verso, che si fa ispirare dalla qualità delle costruzioni artistiche di quel tempo».

di Luisa Del Prete e Cristina Siciliano

TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE

N°228 –  MAGGIO 2022

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