È di qualche ora fa l’avviso pubblicato sul sito web dell’Adisurc (Azienda per il Diritto allo Studio Universitario della Regione Campania) riguardante l’indennità una tantum pari a 250,00 euro e diretta agli studenti universitari in possesso di attestazione ISEE 2019 inferiore o uguale a 13.000,00 euro, con specifici requisiti di merito.
Uno dei requisiti necessari per essere considerati soggetti beneficiari, a quanto si evince dall’avviso per la richiesta di idoneità, è il punto b dell’articolo 4: “essere iscritti all’università o altra istituzione di appartenenza da un numero di anni accademici inferiore o uguale alla durata normale del corso di studio, aumentata di uno (cioè trovarsi massimo al primo anno fuori corso)”
Tradotto: se sei fuori corso di due anni o più, non hai diritto all’indennità. Non hai diritto a ricevere soldi che sono stati stanziati con lo scopo di aiutare gli studenti in difficoltà.
Nella situazione di emergenza che viviamo, la quale tocca tutti indistintamente, si è resa necessaria una distinzione tra studenti “meritevoli” e quelli “non meritevoli”.
Paradossale pensare che ad uno studente che possiede un ISEE relativamente basso, non gli sia riconosciuta la stessa indennità riservata ad altri studenti solo perché fuoricorso.
Eppure, con l’avviso uscito oggi, saranno migliaia gli studenti che non riceveranno alcun supporto economico dalla Regione Campania in quanto non riconosciuti, in tale situazione, come studenti meritevoli di supporto economico.
Le motivazioni che si celano dietro il ritardo del singolo studente nel portare a termine il proprio percorso di studio possono essere infinite. Ci sono studenti che devono far fronte a problemi personali di qualsiasi natura o altri, invece, che per potersi permettere di finanziare un percorso universitario devono dividere il proprio tempo tra studio e lavoro.
Tutte queste problematiche sono molto più frequenti di quello che si pensa. Gran parte di quegli studenti che vivono questo tipo di situazione, ad oggi, hanno visto una chiusura totale nei loro confronti.
Anche questa volta, l’ennesima, il “merito” ha vinto sulla necessità.
Un passo falso che smaschera l’inefficienza delle istituzioni quando si tratta di tutelare gli studenti universitari.
Un’altra occasione persa.
di Antonio Bucciero