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“Imitation of life”: la spettacolare drammaticità della diversità in scena al Teatro Bellini

Luisa Del Prete 25/03/2022
Updated 2022/03/25 at 11:55 AM
4 Minuti per la lettura

“Imitation of life”: la spettacolare drammaticità della diversità in scena al Teatro Bellini

Può sembrare un ossimoro parlare di spettacolare drammaticità, ma è proprio quello che è andato in scena ieri sera al Teatro Bellini di Napoli: un qualcosa di così drammatico da far uscire, dal dolore che si prova nel sentirsi diversi, una rappresentazione spettacolare. Da ieri 24 marzo e fino a domenica 27 marzo, il Teatro napoletano ospiterà “Imitation of life“, uno spettacolo in ungherese con sovratitoli in italiano ed inglese.

Dalla penna di Kata Weber, per la regia di Kornél Mundruczó, questo spettacolo è nato nel 2016 dalla Proton Theatre, compagnia indipendente ungherese fondata dal regista nel 2009; in scena Lili Monori, Roland RábaBorbála Péterfy, Zsombor JégerNorton Kozma. Pluripremiato e nominato per il Faust Award (primo e unico spettacolo non tedesco a ricevere una candidatura per tale riconoscimento) è basato su un reale fatto di cronaca avvenuto a Budapest nel 2005, quando un ragazzo accoltella (senza ferire mortalmente) un bambino, perché zingaro, alla fermata di un autobus. Le indagini proseguono fin quando il ragazzo non andrà a costituirsi affermando di aver ferito il bambino, confermandone il motivo, e dicendo di essere egli stesso uno zingaro.

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Da questo fatto di cronaca, l’eccezionale penna della Weber, la spettacolare creatività di Kornél Mundruczó e la bravura degli attori in scena, sono riusciti a formare uno spettacolo senza eguali. Il protagonista Istvàn è nato in una famiglia rom e dunque, fin dagli inizi della sua vita, discriminato dal resto della popolazione della città in cui vive. Alla morte del padre, lui inizia una sua vita sotto un’altra identità (col nome di Silvestro), rinnegando totalmente quelle che sono le sue origini, anche la madre che andrà a fargli visita.

Nonostante il suo continuo fuggire dalla sua essenza, la sua instancabile lotta con sé stesso gli impedirà di integrarsi e lo porterà a commettere un omicidio. Attorno alla vita di Istvàn, ruotano altre storie che alla fine si legano in un’unica dinamica che porta lo spettatore ad un’unica domanda: quanto dipende da noi e quanto dalle circostanze?

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Di grande potenza scenica, lo spettacolo si presenta posizionato in una dimensione totalmente iperreale, che viene capovolta, stravolta e che porta caos e disperazione. Il cambiamento scenico porta ad un travolgimento delle interiorità di ogni personaggio che è strettamente legato al dramma del protagonista. Il tutto basato su quanto sia difficile vivere e convivere con la propria diversità nella società comune. Videoproiezioni, capovolgimenti, disordine: tutta questa macchina scenica straordinaria dona dinamicità ed unicità ad una storia che dà voce a problematiche su cui molto spesso si sorvola ovvero la diversità delle minoranze in relazione ad una vita vissuta con maggioranze non pronte all’accoglienza.

Eccezionalmente “Imitation of life”, uno degli spettacoli che inquadra le logiche razziste e che dà voce all’ingiustizia sociale. Quali sono le conseguenze di un atto razzista? Soprattutto quando esso si protrae nel tempo e logora un’anima? Una delle possibili risposte la si trova nella visione di questo spettacolo, assolutamente da non perdere.

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