Il Mago di Oz tra narcisismo patologico e manipolazione

Gianrenzo Orbassano 14/03/2023
Updated 2023/03/14 at 12:12 PM
7 Minuti per la lettura

Il Mago di Oz e le scimmie volanti: no, non è solo frutto dell’immaginazione di Frank Baum, autore del libro “Il Mago di Oz”. Walsh, meglio noto come lo Stregone che regna su Oz, non è un vero mago poichè non possiede proprietà magica ma è un artista circense. Nella storia del Mago di Oz si può trovare una metafora concreta nella realtà delle relazioni personali.

Per cercare di capire quali sono i meccanismi che possono generare violenza e abuso in una relazione – non solo sentimentale – il libro di Baum potrebbe fornirci una visione diversa delle cose ed immergerci con attenzione nelle dinamiche che attua il personaggio di Oz. Cosa ci insegna la storia del Mago di Oz in questo contesto?

Il Mago di Oz e la manipolazione della realtà

Se non avete mai letto questo libro, a grandi linee vi posso riportare un sunto molto dettagliato della storia: la casa della piccola Dorothy è investita da un ciclone che la porta in un regno incantato, uccidendo la malefica Strega dell’Est. Così Dorothy inizia il suo percorso di ritorno a casa in compagnia di uno spaventapasseri, un leone e un omino di latta, percorrendo il sentiero di mattoni gialli che porta al potente mago di Oz. Oz è l’unico che sembra poter accontentare i personaggi in base alle loro esigenze: una casa a Dorothy, il coraggio al leone, l’intelligenza all’omino di latta e un cuore allo spaventapasseri.

Ma Oz, tanto grande non è. Il creatore di un mondo, all’apparenza dorato, di cui lui è convinto di essere il padrone assoluto, si accartoccia su se stesso. Oz è un piccolo signore che amplifica la propria voce con un microfono da dietro una tenda. Oz produce una gigantesca manipolazione della realtà. Esprime la sua potenza e la sua importanza, pretende che tutti nel suo regno incantato lo ammirino. Tutte balle.

Le basi del narcisismo patologico

Nelle relazioni umane le strategie di manipolazioni sono in realtà molto comuni, e chi le mette in atto è di solito un individuo psicologicamente disturbato bisognoso di persone da controllare in qualche modo. C’è una chiara relazione tra il Mago di Oz e il disturbo narcisistico di personalità. Il delirio di Oz, apparentemente innocuo, è in realtà costruito perché il mago usa le persone per confermare la propria visione grandiosa di sé. Le seduce, le manipola, le spaventa, le sfrutta e toglie loro il contatto con la realtà.  Spunti molto interessanti, può darceli la letteratura clinica e psichiatrica quando concettualizza il narcisismo come un disturbo di personalità (Narcissistic Personality Disorder). 

La base del narcisismo patologico è caratterizzato da un’eccessiva considerazione di sé, una relativa mancanza di sincera empatia e una dipendenza da strategie di auto-regolamentazione che prevedono lo sfruttamento degli altri per i propri fini. Il mago di Oz calza a pennello con queste definizioni. Accanto al narcisista, a fargli da supporto, ci sono poi quelli che in letteratura sono chiamati le flying monkeys, le scimmie volanti, presenti anch’esse dal Mago di Oz. Nella realtà, sono quelli che – per non andare in conflitto con il narcisista o per trarre vantaggi personali – lo abilitano e supportano. Nel libro di Baum, le scimmie volanti erano una popolazione che viveva originariamente libera fino a quando uno dei capi sfidò una potentissima maga e questa decise di schiavizzarli, mandando contro di loro una maledizione, ovvero esaudire i desideri di chi si trova a possedere un magico copricapo dorato.

Sedotti dalle personalità narcisistiche

Se il narcisista ha praterie davanti a sé, è anche merito dell’ambiente creato intorno a lui: lenablers lo supporta e non lo mette mai davanti alle conseguenze delle sue azioni. Così il soggetto patologico non trova ostacoli, anzi il più delle volte è ammirato e considerato un grande esempio da seguire. Alla vittima di abuso resta tutto il peso del non essere creduta, della depressione, della perdita di sé oltre alla sanzione sociale di essere considerata debole. Vero è che le personalità narcisistiche sono tante, ma sono tanti anche quelli che ne rimangono in qualche modo sedotti e ammaliati. Il manipolatore appare sicuro di sé, seducente e affascinante. E qui casca l’asino: il narciso non è una persona forte e strutturata, ma appare comunque così. Molte persone possono quindi rimanerne sedotte, alcuni lo potrebbero addirittura identificare come una vera e propria guida.

Un gran bisogno di essere amati

Narcisisti manipolatori e scimmie volanti hanno in comune una grande miseria interiore. Per comprendere – e compatire – pienamente la personalità del narcisista manipolatore ci vengono in aiuto le parole dello psicoanalista Otto Kernberg che nell’opera “Sindromi marginali e narcisismo patologico”  li definisce come persone che hanno un gran bisogno di essere amate e ammirate. In loro si nasconde la contraddizione tra una opinione di se stessi molto gonfiata e  smisurata che necessita di ricevere il tributo degli altri.

La loro vita emotiva manca di profondità, provano scarsa empatia per i sentimenti degli altri e pochi motivi per godersi la vita. Invidiano gli altri, tendono ad idealizzare determinati individui e sminuirne altri. In generale le loro relazioni hanno il chiaro scopo di sfruttare gli altri e a volte di diventare dei veri e  propri parassiti, come se sentissero il diritto di controllare e possedere gli altri e sfruttarli senza alcun senso di colpa.

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *