Oggi 25 dicembre è una giornata festiva di spessore, degna di essere segnata in rosso sul calendario, è probabilmente il giorno dell’anno più atteso da grandi e piccini. Natale è amore, gioia, serenità, passare la giornata con la famiglia, compresi i membri che non ti chiamano neanche al tuo compleanno.
Natale è sognare, essere spensierati, illudersi che i problemi non esistano per ventiquattro ore. Nella speranza che vinciate un gruzzoletto a tombola, vorremo spostare l’attenzione verso una ben diversa ricorrenza, l’incoronazione di Carlo Magno da parte di papa Leone III. La cerimonia, tenutasi a Roma la notte di Natale dell’anno 800, ornava il re dei franchi del titolo di imperatore dei Romani.
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Oggi 25 dicembre è una giornata festiva di spessore, degna di essere segnata in rosso sul calendario, è probabilmente il giorno dell’anno più atteso da grandi e piccini. Natale è amore, gioia, serenità, passare la giornata con la famiglia, compresi i membri che non ti chiamano neanche al tuo compleanno.Carlo appartiene alla stirpe dei Pipinidi, dal nome del fondatore Pipino di Landen, o dei Carolingi, dal nome del rappresentante più celebre, egli stesso. Prima di raggiungere il potere erano dei semplici maestri di palazzo, assistevano i sovrani Merovingi nell’esercizio del potere. I regnanti iniziarono a ricoprire un ruolo puramente rappresentativo, tanto da essere definiti re fannulloni. Carlo Martello, anch’egli carolingio, è stato protagonista di un evento militare fondamentale della storia del Medioevo, stiamo parlando della vittoria di Poiters contro gli Arabi, impedendo loro di instaurarsi nella Gallia Meridionale.Con il passare degli anni, i maestri di palazzo aumentarono il loro potere tramite le numerose donazioni terriere, ricevute dai sovrani, e ottenendo l’appoggio dell’aristocrazia e della Chiesa.Sarà proprio l’appoggio del papa che permetterà la legittimazione della nuova dinastia pipinide sul trono dei Franchi. L’alleanza tra i due soli, o almeno così definirebbe Dante Chiesa e Impero, fu tale che quando i Longobardi minacciarono il papato, il nuovo re dei Franchi, Pipino “il Breve”, si rivelò un ottimo difensore della Chiesa.Alla morte del re, il regno fu diviso tra i suoi due figi, Carlomanno e Carlo, che sarebbe poi stato chiamato Carlo Magno. Scomparso il fratello, il nostro protagonista della giornata confluì tutto il potere nelle sue mani. Iniziò una serie di campagne militari vincenti contro Sassoni, Àvari e conquistò la Baviera, difese i confini spagnoli minacciati dagli Arabi.La battaglia di Roncisvalle, avvenuta nel 778, divenne particolarmente importante perché si offrì come fonte di ispirazione per le Chanson de Roland, poema che celebrava la lotta dei Franchi contro gli Arabi, cristiani contro musulmani.Anche Manzoni trarrà spunto da una campagna militare di Carlo, l’ascesa in Italia contro i Longobardi che da anni tentavano di occupare i territori papali, l’opera in questione è l’Adelchi.Carlo era sposato con la figlia del re longobardo Desiderio, una scelta strategica per limitare le ostilità, ma cambiò rapidamente idea, ripudiò la moglie e assediò la capitale del loro regno, Pavia.Sconfitti i rivali, Carlo assunse il titolo di re dei Longobardi, il suo prestigio fu tale che si parlò di una rifondazione di un Impero nelle terre d’Occidente che si offrisse come continuazione dell’Impero Romano, caduto nel 476 dopo la deposizione di Romolo Augustolo.In quel periodo l’Impero d’Oriente era governato da una donna, da tale non aveva diritto al titolo imperiale, in secondo luogo era sempre stata l’Italia ad essere sede degli imperatori.Con queste due tesi il papa consacrò Carlo Magno come imperatore dei Romani dando vita al Sacro Romano Impero, mossa brillante che permise l’indipendenza da Costantinopoli e maggiori poteri al papa dato che la peculiarità del nuovo impero era l’assenza di tolleranza religiosa, chi non si fosse convertito al cristianesimo sarebbe stato eliminato.Nonostante il tentativo di tutto rispetto, il Sacro Romano Impero era molto differente dall’Impero Romano per estensione, burocrazia, lingua, organizzazione politica e rapporto con le leggi. Nel nuovo impero convivono popoli diversi, prevale il volgare e i dialetti locali, l’aria geografica di interesse è il centro Europa (Francia, Germania e Italia settentrionale).Il potere non è più accentrato nelle mani dell’imperatore, il sovrano si circondava di varie figure: i conti, che amministravano la giustizia e la convocazione dell’esercito nelle province; visconti e scabini, quest’ultimi erano giudici; marchesi, i conti delle marche, zone di confine esposte a incursioni; missi dominici, una coppia di vigilanti sull’operato di conti e marchesi.Dopo aver rivoluzionato l’organizzazione dell’Impero carolingio, Carlo attua una riforma monetaria con cui determinò la nascita della lira, l’unità monetaria della cristianità occidentale. Un altro significativo cambiamento è il germe del feudalesimo. La struttura politica fondamentale del Medioevo diventerà il vassallaggio.I vassalli erano uomini che si assoggettavano ad altri più potenti in cambio di protezione e mantenimento, tra loro e il signore nasceva un vincolo di fedeltà siglato dalla concessione di un beneficio, una porzione di terreno che prenderà il nome di feudo. La concessione del feudo, che avviene per mezzo di una cerimonia carica di gesti simbolici, è irrevocabile se non per tradimento.Il feudalesimo divenne la struttura portante del Sacro Romano Impero e fu definitivamente abolito solo con la Rivoluzione francese del 1789. Carlo, amante della cultura, richiamò monaci e chierici affinché venissero istituite nuove scuole dove la cultura classica e il latino venissero recuperati.L’unica scuola che non dipendeva da istituzioni ecclesiastiche era la Scuola palatina, dove studiavano i figli dei funzionari. Con il rinforzamento della formazione culturale del clero, i monaci, che ricopiarono con cura meticolosa i testi antichi, hanno permesso la sopravvivenza, fino ai giorni d’oggi, di un patrimonio culturale non indifferente. La dinastia di Carlo Magno si estingue nel 987 con Ludovico V.