Tornano in concerto i Sula Ventrebianco, storica band partenopea dalla fortissima impronta del rock alternativo. Era da un po’ che non si facevano vedere: l’annuncio, infatti, ha lasciato tantissimi fan sorpresi ed entusiasti, e infatti tanti erano i ragazzi e le ragazze al Duel Club di Pozzuoli.
Sula Ventrebianco: la storia
I Sula Ventrebianco sono nati nel 2007 e hanno ottenuto subito dei premi dopo le prime esibizioni. A solo un anno dalla nascita, nel 2008, hanno vinto l’Italia Wave Campania e il premio ARCI al Festival degli Interpreti Alternative Version e hanno partecipato al festival Farcisentire con altre band. Mentre nel 2009, hanno pubblicato l’album “Cosa?!”, seguito negli anni da altri album come “Via La Faccia” e “Furente”, assieme a tantissimi successi.
Nel 2017, hanno registrato “Piú niente” in uno studio completamente analogico con Alberto Ferrari dei Verdena che si è occupato dei mix. Il 2018 ha visto il ritorno al basso di Marco Torrese e hanno cominciato un nuovo ciclo di brani pubblicati mensilmente, registrati in diversi studi con animi sonori differenti e accompagnati da videoclip. Il ciclo è iniziato con la canzone “Napoli” presentata nell’ottobre 2018.
Napule nun te perdo n’ata vota
Dura, potente. “Napoli” dei Sula Ventrebianco è un inno di rinascita e rivalsa sociale, un tributo alla madre di tutti i napoletani, rivisitato in chiave rock. Il brano è un pezzo duro e sincero, che si contrappone alle mode del momento, rappresentando perfettamente lo stile inconfondibile del gruppo, che non tradisce mai le proprie origini e il proprio credo.
Abbiamo scritto una canzone sulla nostra città. Abbiamo scelto l’elemento acqua perché è il passaggio obbligato verso la rinascita, purificazione, la stessa che vorremmo per Napoli. Noi, gli abitanti di questa città “scura” siamo come il fuoco del Vesuvio, siamo lanterne magmatiche in carica costante. La carica di una città abbandonata a se stessa ma che vuole a tutti i costi rivivere anche attraverso il rock.
Sula Ventrebianco
Attualissimo a distanza di cinque anni, il testo della canzone è una celebrazione dell’anima della città di Napoli, e al tempo stesso una riflessione sulla difficoltà di vivere in una realtà complessa come quella partenopea. La voce del cantante si fa portavoce di una generazione di giovani che non si arrendono e non si piegano davanti alle difficoltà della vita. Napoli diventa così il simbolo della forza e della resistenza di un popolo che non si arrende mai.