Il 2023 è un anno che ha visto svettare Napoli su molte classifiche: a partire dai campi da calcio con la clamorosissima vittoria dello scudetto, passando per il cinema, con le amatissime storie di “Mare Fuori”, finendo su altri schermi, quelli dei cellulari di milioni di italiani.
Sì, perché tra i content creators italiani (per intenderci, quelli che fanno i video su tik tok, instagram e youTube) quelli napoletani sono tra i più amati.
Napoli: dal Lockdown una nuova “giovinezza creativa”
A partire dal tristemente ricordato lockdown del 2020, decine di napoletani hanno deciso di prendere il cellulare e iniziare a filmare le loro giornate, montando talvolta video pensati per far ridere, talaltra video che, pur rappresentando semplicemente momenti quotidiani, avevano un potenziale comico ancora più elevato.
I creators più in voga
Questi video, nati spesso per scherzo o solo per passare un po’ di tempo, hanno destato enorme entusiasmo tra il pubblico dei social, dentro e fuori Napoli e molti di questi creators ad oggi contano centinaia di migliaia di followers.
Si pensi a Valeria Angione, 27 anni, che ha iniziato a filmare video comici sull’essere una studentessa universitaria disperata ed è arrivata a scrivere libri e fare tour teatrali in giro per l’Italia. O a Carmine Guadagno, 26 anni, che, puntando sull’autoironia e descrivendo i suoi sgarri alimentari nel corso di una dieta (poco) seguita, oggi conta un seguito di più di 400 mila persone.
Si pensi, ancora a Kekko (Francesco Attanasio) e Siria (che di cognome fa Violante) altri due napoletani giovanissimi, diventati star su tik tok per i video umoristici sulla vita di coppia. Eppure i social non sono rimasti solo nelle mani dei giovanissimi, anzi. Altra tik toker molto in voga è Rita de Crescenzo, casalinga 43enne, regina del trash napoletano, che ha scelto di raccontarsi sui social senza filtri (anzi, in maniera “svergognata” come lei stessa descrive), mostrando una vita non proprio chic, ma piuttosto “extra”.
Insomma dal più piccolo al più grande, dal meno seguito al più famoso, ognuno ha creato un personaggio, una maschera teatrale, sfruttando chi più, chi meno e chi esageratamente la tipica comicità napoletana e raggiungendo numeri da record.
I social sono i nuovi teatri?
Numeri talmente elevati da far riflettere sull’effettivo spessore sociale di questi nuovi media, non potendo più sottovalutarli e classificarli come “sciocchezze da bambini”.
Si potrebbe osare nel dire che, nell’era della digitalizzazione, il teatro di un tempo ha cambiato veste e si è trasformato in migliaia di brevi video d’intrattenimento. È cambiata la modalità comunicativa (dai teatri agli schermi), la durata di ciascun dramma (da diversi atti a poche decine di secondi) e sono cambiati gli attori, ma non è cambiata l’essenza principale: come nel teatro greco ci sono le maschere tipizzate ( la casalinga, il ragazzo a dieta, i fidanzati, gli universitari) e ci sono gli spettatori (i followers) che talvolta si riconoscono nel personaggio, talvolta rifiutano di farlo, ritenendolo volgare o eccessivo, sperimentando comunque una catarsi degli aspetti più negativi della vita quotidiana.
Oppure i tempi sono ancora immaturi per fare questo paragone e quelli più raffinati storceranno sicuramente il naso nel leggere queste parole.
Ad ogni modo, la cosa certa è che, di secolo in secolo, la comicità partenopea che è il cuore di Napoli, non passa mai di moda e sicuramente non pasa inosservata!