Il fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti, riscontrabile soprattutto in molte aree della Provincia di Caserta e di Napoli, conosciute appunto come “Terra dei Fuochi”, con molteplici ricadute sulla qualità della raccolta dei rifiuti, sul decoro urbano e soprattutto sulla salute dei cittadini, impone una seria riflessione sui meccanismi di contrasto.
Le forze dell’ordine deputate al controllo del territorio ed i corpi di polizia municipale, sempre più sottodimensionati, riescono con gran fatica ad assorbire la mole di lavoro quotidiano e pertanto la problematica ambientale finisce per assumere carattere “marginale”.
I sottoscritti, dopo aver partecipato a diversi tavoli tecnici sul problema dei roghi tossici di rifiuti, sia nella Commissione Regionale dedicata sia nelle rispettive Prefetture, hanno condiviso una serie di considerazioni sul come contrastare tale fenomeno.
Anzitutto occorre prendere atto del fallimento del volontariato in questo settore: le GAV o qualsiasi altro acronimo che identifica personale civile per il controllo ambientale del territorio, di numero esiguo in ogni comune – laddove esistenti – non avendo alcun potere sanzionatorio, sono inefficaci. Per questo fenomeno la fragranza e la contestazione immediata sono fondamentali. La circostanza che una Guardia Ambientale, debitamente formata, non possa redigere un semplice verbale precompilato, apponendo i dati anagrafici del trasgressore, una croce nel riquadro della ordinanza sindacale violata, una data e una firma, non è più plausibile.
Non si tratta di dare a queste guardie poteri di polizia giudiziaria, ma semplicemente la qualifica di pubblico ufficiale e il potere di compilare un atto amministrativo (si pensi anche alla ordinanza per contrastare il fenomeno del meretricio su strada) che preveda una sanzione amministrativa. Null’altro. Alla stregua di quello che prevede il Codice della Strada per gli ausiliari del traffico.
Fondamentale, ancor più, per superare il volontariato che oggi non vede riconoscersi dai comuni nemmeno il rimborso spesa per il carburante, prevedere un compenso fisso mensile, erogato dai comuni attraverso un fondo creato dalle stesse sanzioni irrogate dalle guardie ambientali (autofinanziamento).
I benefici che potrebbero derivare dal controllo ambientale con tali figure professionali potrebbero essere molteplici:
- riduzione del numero di sversamenti;
- riduzione delle quantità di rifiuti indifferenziati portati in discarica;
- riduzione drastica dei costi sostenuti per lo smaltimento dei cumuli stradali per i Comuni;
- riduzione dei roghi tossici;
- miglioramento del decoro urbano e della qualità della salute dei cittadini;
- occasioni di lavoro per tanti cittadini.
Culminare col la modifica e/o l’integrazione della legislazione vigente (Codice dell’Ambiente, TUEL, L. 689/81) accogliendo in pieno le nostre istanze.
Situazione prezzi Umido, i sindaci non ci stanno
I sindaci dell’agro aversano hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto per illustrare la situazione dei prezzi per lo sversamento dell’umido.
Le fasce tricolori di Aversa (Alfonso Golia), di Cesa (Enzo Guida), Succivo (Gianni Colella), Gricignano d’Aversa (Vincenzo Santagata), Orta di Atella (Andrea Villano), Lusciano (Nicola Esposito), Casal di Principe (Renato Natale), Villa Literno (Nicola Tamburrino), Villa di Briano (Luigi Della Corte), Teverola (Tommaso Barbato), Carinaro (Nicola Affinito), Casapesenna (Marcello De Rosa), S.Arpino (Giuseppe Dell’Aversana), Frignano (Gabriele Piatto), Parete (Luigi Pellegrino), San Cipriano (Vincenzo Caterino), San Marcellino (Anacleto Colombiano), Casaluce (Antonio Tatone) hanno chiesto di poter incontrare il Prefetto per informarlo “di quanto sta avvenendo in ordine a prezzi praticati dagli impianti di trattamento della frazione organica del rifiuto”.
“I nostri comuni – scrivono i sindaci – hanno ricevuto un incremento dei prezzi praticati che superano anche il 70-80%, con conseguente aumento della tassa dei rifiuti a carico dei cittadini. Si rammenta che la frazione organica del rifiuto, il c.d.“umido”, non presenta particolari complessità o pericolosità nella attività di smaltimento.