I nuovi italiani sono in aumento, ma molti vanno via dall’Italia subito dopo la cittadinanza

Ciro Giso 02/06/2023
Updated 2023/06/01 at 9:36 PM
5 Minuti per la lettura
Ph. Ciro Giso

Fuggono tutti. Secondo i dati Istat e Eurostat rielaborati dalla Fondazione ISMU ETS, nel 2022 il numero totale di stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana è stato di 133.236, con le donne che rappresentano il 50,9% dei casi. Questo numero rappresenta un aumento del 9,7% rispetto al 2021, quando ci furono 121.457 acquisizioni. Sebbene sia distante dai minimi registrati nel 2012 (65.383), rimane inferiore ai picchi del 2016 (201.591).

Un segnale positivo per il Paese, che sta recuperando punti nel saldo migratorio, ma non riesce ancora a compensare il bilancio negativo delle nascite. Poi, non tutti coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana rimangono nel Paese, molti nuovi cittadini si uniscono invece agli italiani residenti all’estero, come registrato dall’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE), che supera ormai la popolazione straniera regolarmente residente sul territorio nazionale.

Secondo la Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità, nel 2022, in media, una persona su 38 residenti stranieri è diventata cittadino italiano. Rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona al nono posto per acquisizioni di cittadinanza, oscillando tra il quinto e il decimo posto nel periodo tra il 2014 e il 2021. In testa alla classifica si trova la Svezia, con il tasso annuo più elevato di acquisizione di cittadinanza, con una persona ogni 10 stranieri residenti che ottiene la cittadinanza. Seguono i Paesi Bassi (uno ogni 19) e la Romania (uno ogni 22).

Chi sono i nuovi italiani

I dati del 2021, gli ultimi disponibili, mostrano che i nuovi cittadini italiani sono principalmente di nazionalità albanese (22.493), marocchina (16.588) e rumena (9.435), che sono anche le principali nazionalità presenti nel Paese. Altre nazionalità che seguono sono brasiliani (5.460), bangladesi (5.116), indiani (4.489), pakistani (4.410), argentini (3.669, più del doppio rispetto al 2020, quando erano 1.717), moldavi (3.633) ed egiziani (3.531). La Fondazione sottolinea che l’elevato numero di acquisizioni da parte di brasiliani e argentini è dovuto alla possibilità di naturalizzazione per ius sanguinis, ossia grazie alla presenza di antenati italiani.

Ma quando si analizzano i dati sulla cittadinanza, è importante considerare anche altre variabili. Secondo l’ultimo Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, il 9,8% dei cittadini italiani, pari a 5,8 milioni di persone, risiede in un altro Paese. Questo numero è superiore alla popolazione straniera regolarmente residente in Italia, che conta 5 milioni e 50 mila unità a gennaio.

Nonostante il saldo migratorio netto sia positivo e in crescita (+229 mila nel 2022), la popolazione straniera residente è ancora insufficiente a compensare il saldo negativo tra nascite e decessi (-320 mila unità). Secondo Francesca Licari e Fabio Massimo Rottino dell’Istat, nel rapporto, si stima che al 1° gennaio 2020 oltre 1 milione e 500 mila “nuovi” italiani, ovvero persone straniere di nascita che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, di cui circa 1 milione e 253 mila unità provengono da paesi non comunitari. Una volta ottenuta la cittadinanza, non tutti scelgono di rimanere in Italia.

E molti scelgono di andare via

Nel periodo 2012-2020, su oltre 1 milione e 194 mila stranieri diventati italiani, quasi 107 mila persone hanno successivamente trasferito la residenza all’estero. Di questi, quasi 28 mila sono emigrati solo nel 2020 e poco meno di 17 mila nel 2019. Mentre le comunità storicamente presenti sono meno propense a emigrare dopo aver ottenuto la cittadinanza (con il Marocco che registra 11 espatriati ogni 100 acquisizioni e l’Albania 2 su 100), nel caso dei brasiliani tale tasso sale al 41 su 100. Seguono il Bangladesh con il 34% di emigrazione, il Pakistan con il 20% e l’India con il 16%.

Questo dato evidenzia quanto l’Italia sia in grado di offrire ai suoi nuovi cittadini, soprattutto ai più giovani. Un’indagine Istat ha rivelato che il 59% degli studenti stranieri delle scuole secondarie desidera trasferirsi all’estero una volta adulti, un dato molto più alto rispetto al 42% degli studenti italiani, come evidenziato dalla Fondazione Migrantes.

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