Salvini da Pescara: «Mi candido premier». Di Maio: «Ok voto, ma prima il taglio dei parlamentari». Zingaretti: «Pronti alla sfida»
Toni alti
Nonostate il tono calmo, Di Maio tiene il punto: «Risparmiamo 500 milioni ogni 5 anni. Facciamolo per gli italiani. Qualcuno vuole che il governo cada oggi. Bene, noi siamo pronti, della poltrona non ci interessa nulla e non ci è mai interessato nulla, ma una cosa è certa: quando prendi in giro il Paese e i cittadini prima o poi ti torna contro». Decisamente più diretto il commento dell’ex deputato Alessandro Di Battista: «Spettacolo da vomito di chi si è mascherato da protettore del popolo ma che è schiavo del sistema”» Il tutto mentre, da Pescara, Matteo Salvini pronunciava le prime parole da campagna elettorale: «Mi candido premier. Chiediamo agli italiani la forza di prendere in mano questo Paese e di salvarlo». E, a sua volta, ai Cinque stelle fa riferimenti velati: «Io ho pazienza ma l’Italia non ha bisogno dei signor No, serve coraggio ed energia. Sono una persona paziente ma non sopporto più i no. Non abbiamo bisogno di ministri che bloccano le opere pubbliche. Pur di andare avanti siamo disposti a mettere a disposizione le nostre poltrone, ci sono sette ministeri della Lega a disposizione. Per noi la poltrona vale meno di zero, se serve parlano gli italiani».
Zingaretti: “Tutti al lavoro”
Crisi di governo che rimbalza fino alle opposizioni, Pd su tutti: «Siamo pronti alla sfida – ha fatto sapere il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti -. Nelle prossime elezioni non si deciderà solo quale governo ma anche il destino della nostra democrazia, della collocazione internazionale del nostro Paese. Il Pd chiama a raccolta tutte le forze che intendono fermare idee e personaggi pericolosi. Da subito tutti al lavoro, insieme, per fare vincere l’Italia migliore». E lancia un appello a Renzi: «Dico a Matteo: aiuta, dai una mano. E’ legittimo che fai politica, sei una risorsa e aiutaci a vincere le elezioni al prossimo appuntamento elettorale. Perché abbiamo il dovere di non permettere mai più che quelli che hanno vinto il 4 marzo tornino al governo, abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli e nipoti un paese migliore». Anche dall’ex premier è arrivato un commento sulla crisi dell’esecutivo: «Questo governo ha fallito, come previsto. Capitan Fracassa non ha avuto coraggio di fare il bilancio e ha paura delle inchieste. Adesso tutti a spiegare casa per casa perché grazie a Salvini l’Iva aumenta al 25% e i mercati ballano».
Tratto da Interris