Giuseppe Scrima, classe ’77, è un insegnante e scrittore di Acerra. Nei suoi brani narra l’attualità e la cronaca, tra gli argomenti più importanti da lui affrontati troviamo la Terra dei Fuochi ed i bambini di Gaza.
Ha inviato una sua poesia, sui bambini trucidati in Siria, all’ex presidente degli Stati Uniti Barak Obama e all’ex premier italiano, Enrico Letta. La piacevole sorpresa, è stata quella di trovare, nella sua posta elettronica, “Dear Giuseppe, thank you for writing” dell’ex presidente statunitense, e “Gesti come il Suo aiutano a rafforzare la convinzione che tutti noi dobbiamo lavorare per un mondo migliore e coltivare i semi della democrazia e della libertà per costruire salde radici di pace e di fratellanza, nel rispetto dei diritti universali” di Letta.
Giuseppe ha all’attivo un romanzo, “Io pedalo solo”, e molte sue poesie sono presenti nel volume “Enciclopedia della poesia italiana inedita”.
Come nasce il tuo amore per la scrittura e per l’insegnamento?
«L’amore per la scrittura nasce in età matura perché l’abilità dello scrivere si apprende col tempo, ma nasce da una mia esigenza di comunicare. Per l’insegnamento il mio percorso non è stato lineare, ho fatto delle scelte sbagliate. Quando ero iscritto a giurisprudenza ricordo che, facendo i miei primi doposcuola, notai una predisposizione all’insegnare, e quindi capii che sarebbe stata la mia strada, il mio percorso».
Da dove trai ispirazione per le tue storie?
«L’ispirazione può nascere dalla realtà in tutte le sue forme: il quotidiano, la cronaca, la realtà onirica o la fantasia. Ogni uno di questi canali spinge chi scrive a esprimere un concetto, un’idea, una sensazione interiore».
Qual è il valore che vuoi trasmettere ai tuoi alunni?
«La curiosità, grazie a questa l’alunno può sviluppare le sue capacità e l’autonomia della ricerca. In assenza di curiosità manca lo stimolo del lavoro e dello studio. Bisogna amare sempre quello che si fa».
Qual è il tuo autore di riferimento nella letteratura?
«Ce ne sono diversi da Bukowsky, Alda Merini, Ungaretti, Leopardi, Quasimodo, i classici, ognuno di loro mi attrae per diverse motivazioni, e per il modo nel quale mi sento vicino a loro in determinate circostanze. Per quanto riguarda gli autori attuali, stimo tanto Aldo Di Mauro, che ha curato la prefazione della mia prossima raccolta, legata al territorio napoletano, il quale si trova in linea con il mio modo di percepire la poesia».
Quali sono i tuoi progetti futuri?
«Da oltre dieci anni scrivo poesie, alcune delle quali sono state già pubblicate in diverse antologie, come quella a cura di Elio Pecora per le edizioni “Pagine” e “Enciclopedia del quarto volume della poesia contemporanea” curata dalla Fondazione Mario Luzi. L’ultima opera che raccoglie tutte le mie liriche è intitolata “Frammenti di Spirito”, che sarà pubblicata per la Feltrinelli, la quale ha aperto uno spazio editoriale ai giovani scrittori emergenti».
Qual è il tuo sogno?
«Il mio sogno è quello di avere molte persone che condividono il mio modo di raccontare e che apprezzano quello che esprimo su carta. Quando un autore scrive qualcosa la dona agli altri, che a loro volta diventano proprietari della stessa poesia. La scrittura è donare al prossimo».
Scrima, è uno scrittore introspettivo e versatile, attraverso le sue liriche ci fa entrare nel suo mondo fatto di versi, rime, e tematiche che spaziano tra sogno e realtà. La sua missione è donare, attraverso il difficoltoso mestiere dello scrittore.