Ancora giorni intensi a Giugliano e nei paesi limitrofi per la questione dei miasmi e della puzza di rifiuti, che ormai da due settimane attanagliano i cittadini, costringendoli a barricarsi nelle case. Tante, infatti, sono state le testimonianze di persone che, per evitare il mal odore, hanno preferito chiudere le finestre della propria abitazione per tutto l’arco dell’intera giornata. Non solo Giugliano: i miasmi si sono diffusi ed hanno interessato anche Villaricca, Qualiano e Parete.
Dopo le rivelazioni fornite da un operatore dello Stir di Giugliano, uno degli impianti che si occupa del trattamento dei rifiuti gestito dalla Sapna, che ha denunciato vari malfunzionamenti e la presenza di percolato all’interno dello stesso impianto, è arrivata la smentita di Gabriele Gargano: il dirigente della società della città metropolitana di Napoli ha dichiarato che “le discariche ed i siti di stoccaggio gestiti da Sapna sono soggetti a verifiche e monitoraggi costanti” e che “gli enti preposti hanno verificato l’assenza di esalazioni odorigene e la corretta conduzione dell’impianto”.
Da dove proviene allora il mal odore? Sull’argomento è intervenuto Francesco Cacciapuoti, consigliere di maggioranza dell’amministrazione giuglianese, che ha seguito con particolare attenzione gli avvenimenti degli ultimi giorni: «L’Arpac e i carabinieri hanno fatto spesso dei controlli nei vari impianti di rifiuti, senza riuscire a capire da dove provenissero i miasmi. A questo punto, penso che questi controlli, in un modo o nell’altro, abbiano avuto qualche fallacità. È troppo strano che, dopo due settimane di puzza continua e con tutti gli strumenti tecnologici che abbiamo a disposizione, non si riesca a trovare la fonte del mal odore. Pertanto, insieme a Sandro Ruotolo, abbiamo deciso di preparare nei prossimi giorni un’interrogazione parlamentare da sottoporre al ministro della Transizione Ecologica per fare un minimo di chiarezza».
Alla domanda sulle possibili misure e sanzioni da adottare in caso di malfunzionamenti, anche voluti, Cacciapuoti risponde: «Bisogna applicare il principio “chi inquina paga”. Qualora un impianto non funzionasse, bisognerebbe prima ammodernarlo per poi farlo funzionare. Se, invece, il malfunzionamento sia stato voluto, ci dovrebbero essere responsabilità penali gravi nei confronti dei trasgressori».
Altro argomento infuocato di cui si sta dibattendo negli ultimi giorni riguarda la decisione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, di trasportare da Roma a Giugliano 75 tonnellate al giorno di rifiuti. «Insieme al sindaco Nicola Pirozzi e all’On. Salvatore Micillo, siamo stati ricevuti a Napoli, a Palazzo San Giacomo, e abbiamo deciso di comunicare la nostra posizione in merito a questa decisione unilaterale. Un’azione solidaristica verso la capitale d’Italia, ma che grava su territori che già sono stati oggetto di un vero e proprio scempio ambientale. Insieme agli altri comuni dell’area nord di Napoli e attraverso un consiglio monotematico in programma mercoledì prossimo, abbiamo intenzione di chiedere con strumenti anche legali l’opposizione ad una scelta così scellerata da parte di de Magistris», conclude Cacciapuoti.
di Donato Di Stasio