Gimmi Cangiano è il candidato di Fratelli d’Italia per il collegio di Caserta alle elezioni regionali di settembre. Ospite della nostra redazione, ci ha parlato del suo programma e impegno politico, incentrato su un preciso obiettivo: il rilancio della provincia di Caserta.
Chi è Gimmi Cangiano?
«Innanzitutto sono militante di un partito in cui credo profondamente e già da qualche anno Giorgia Meloni mi ha nominato Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. Vengo dall’agro-aversano e sono residente a San Marcellino. Ho iniziato a fare politica a 15 anni, quando aderii al Fronte della Gioventù, il movimento giovanile di AN e a 18 anni sono stato eletto consigliere comunale a San Marcellino.
Per comprendere la mia passione il mio impegno tengo a raccontarvi un episodio che non ho mai reso pubblico: cominciai a indagare sul perché era sempre la stessa ditta a vincere le gare per la mensa scolastica nella scuola di San Marcellino, quando un giorno mi ritrovai il portone di casa bruciato e qualcuno mi fece sapere che la gestione di tutte le mense scolastiche della provincia di Caserta apparteneva a un certo Antonio Iovane.
Io però sono andato avanti con forza e continuo a credere nel riscatto dei nostri territori.
Poi, quando nasce Fratelli d’Italia decido di continuare il mio cammino politico con Giorgia Meloni. In tempi non sospetti il nostro partito aveva un’adesione dell’1%, i sondaggi di questi giorni ci portano quasi al 20%».
Qual è il tuo legame con Castel Volturno e la tua visione di questo territorio?
«Quando mio padre muore improvvisamente tre anni fa, il giorno del funerale si presentano in chiesa decine di immigrati. In quel momento ho scoperto che è stato il fondatore del centro dentistico all’interno del Fernandez e che ogni giovedì sera veniva a curare immigrati e bambini volontariamente. Per questo è nato un legame bellissimo con questo territorio e questa comunità, anche se può sembrare strano visto che sono un uomo di destra, ma la destra è anche questo. Io credo che Castel Volturno sia l’unica vera speranza per il rilancio della provincia di Caserta, però bisogna anche dirlo: oggi è associata a immigrazione, paura, spaccio, prostituzione, quindi chi investe?
Chi viene a fare villeggiatura? La politica deve prendersi delle responsabilità e soprattutto deve affrontare in maniera netta la questione immigrazione, visto che il numero degli immigrati supera quello dei residenti. I 30 km di litorale sono una ricchezza infinita, ma gestita malissimo dalle amministrazioni e anche quella attuale, che io ho sostenuto dall’inizio, sta facendo ben poco. I problemi e gli ostacoli ci possono stare, ma sono deluso».
Quali sono le soluzioni che porterai in Regione per Castel Volturno?
«Innanzitutto va fatto un Piano Marshall. Abbiamo di fatto abbattuto la criminalità organizzata, ma al modello Caserta che ha portato alla vittoria dello Stato sulla camorra, andava sommato un modello Caserta per lo sviluppo e per l’occupazione.
Se si debella la criminalità ma non si crea occupazione, non si risolve nulla. Quando è venuta Giorgia Meloni a Castel Volturno, abbiamo proposto una legge speciale con articoli dedicati esclusivamente a questo territorio, ma non siamo riusciti a portarla avanti dato che, purtroppo, non siamo al governo. È chiaro che la Regione può e deve fare molto per questo territorio e non mi sembra che De Luca abbia fatto qualcosa».
Quali sono i temi fondamentali del tuo programma politico?
«I temi della sicurezza e dell’immigrazione fanno parte del cuore del mio programma, ma prioritarie sono anche la questione ambientale e l’occupazione. Per l’ambiente la soluzione è aumentare le forze di controllo e prevedere un termovalizzatore in ogni provincia. De Luca può anche raccontarci di averci salvato dal coronavirus, ma si continua a morire di tumore. Per il tema occupazionale, bisogna incentivare gli investimenti e le aziende devono avere delle agevolazioni maggiori.
Continuiamo a sprecare risorse inutilmente, come con il reddito di cittadinanza, che di fatto non ha prodotto nulla: queste risorse vanno invece destinate alle aziende per finanziamenti, work-experience al loro interno, nuove aperture e progetti sul territorio».
La cosa che si rimprovera alla destra, soprattutto a quella campana, è la poca trasparenza delle liste. Qual è la tua posizione?
«All’interno di Fratelli d’Italia non ci sono soggetti con grossi problemi, né questioni legate alla criminalità e alla camorra. Il problema non è dalla nostra parte, il centro destra è pulito».
di Mara Parretta
TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE N°208
AGOSTO 2020