Gennaro-Manna-informareonline-evidenza-febbraio-2019

Gennaro Manna: «ho dedicato la mia vita al Palapartenope»

Mara Parretta 30/01/2019
Updated 2019/01/30 at 12:03 PM
6 Minuti per la lettura

informareonline_gennaro_manna_5Riconoscere l’importanza che ricopre il Palapartenope senza sapere la fatica, i sacrifici che hanno portato a renderlo tale, è come raggiungere un traguardo escludendo gli sforzi che portano alla meta. Se a Napoli è sorto un tempio della musica, punto di riferimento della cultura, della musica e dello spettacolo per la città di Napoli e per tutto il sud d’Italia, lo si deve alla costanza e al lavoro certosino di Gennaro Manna, già proprietario del Complesso Sportivo Turistico Kennedy, sorto nella verde collina dei Camaldoli, nonché del teatro tenda.

In origine il Teatro era installato in viale Augusto angolo Via Veniero su un terreno di proprietà della Regione Campania. Le difficoltà di gestione della tenda erano molteplici: sia per quanto riguarda il fattore tecnico, un chapiteau tipo circense, con la tensione della struttura realizzata con corde e picchetti, sia per la collocazione tra le civili abitazioni e dulcis in fundo la richiesta di rinnovo mensile del fitto temporaneo del suolo alla Regione Campania, ove era collocata la struttura.  Un giorno, mio figlio Federico mi informò che un terreno nei pressi di viale Kennedy, di proprietà della mostra d’oltremare poteva essere libero liquidando l’attuale colono che lo deteneva. Mi affrettai a contattare l’ente e chiesi ed ottenni in affitto un suolo di circa 3500 metri quadrati. Nel 1980 si posò la bandierina in Via Corrado Barbagallo dando vita e nascita al Teatro Tenda Partenope prima e Palapartenope poi. Ovviamente sparì la configurazione del circo e prese giorno dopo giorno, sempre più sembianze di una struttura per concerti ed eventi.

La naturale conseguenza fu, che si dovettero affrontare nuove problematiche, oltre ai sacrifici di impegno lavorativo vi furono forzosamente e necessariamente impegni economici, i quali furono affrontati con mezzi propri e con l’esoso aiuto delle banche. Sul palco si sono avvicendati i più grandi artisti sia nazionali che internazionali, dal jazz al Rock, dalla musica classica al Pop, dalla danza classica al latino americano, dalla prosa al musical.  La struttura è diventata polifunzionale ospitando convegni, concorsi, eventi aziendali, comizi politici, la prima festa della pizza, serate danzanti, pista di pattinaggio Palaroller. 

E’ quanto mai scontato, che  l’attività primaria non è mai stata messa da parte, proponendo eventi irrinunciabili e di grande richiamo: Paul Mccarthy, Pino Daniele, Renato Zero, Liza Minelli, Andrea Boccelli, Gianni Morandi, Fabrizio De Andrè, Jovanotti, Lucio Dalla, Ligabue, Fiorello, Fiorella Mannoia, Bob Dylan, Gloria Gaynor, Ray Charles, Beppe Grillo, le sorelle Goggi, il musical Notre Dame, Promessi Sposi, Romeo e Giulietta, la Divina Commedia, la Piedigrotta di De Simone e quant’altro infine anche le sceneggiate con Mario Merola e Mario Da Vinci.

Cosa non è stato organizzato nel Palapartenope una struttura al di fuori degli schemi canonici dei teatri, che con tutte le sue precarietà, ma artigianale e funzionale, ha ottemperato in modo insostituibile ed encomiabile alle esigenze culturali della città. Il Palapartenope struttura capiente spartana è nata per offrire innanzitutto ai giovani la possibilità di avvicinarsi alla musica, al teatro, e alla cultura in tutte le sue sfaccettature a prezzi contenuti. Inoltre sono numerose le occasioni che hanno visto il Palapartenope, collaborare con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli per portare a teatro i ragazzi delle case famiglie e dei progetti Educativa, a titolo grazioso.

Inoltre Gennaro Manna, sostiene diverse associazioni che operano sul territorio mettendo a disposizione gratuitamente strutture, impianti e personale. Sempre sui suoli che ospitano il Palapartenope, successivamente per la prematura dipartita di suo figlio Federico, nasce un nuovo spazio Casa della Musica Federico I. L’intento dei Gennaro Manna e della sua famiglia è quello di rendere il Complesso Palapartenope un vero e proprio luogo sicuro di aggregazione. Infatti gli addetti al controllo nei giorni di spettacolo sono severissimi e attenti all’ingresso dei fruitori, evitando che possano introdurre in teatro qualsiasi oggetto contundente, pericoloso, nonché liquidi e o prodotti non identificabili. “Le poche volte che la nostra struttura ha ospitato serate danzanti abbiamo provveduto a dividere i punti di somministrazione del pubblico minorenne da quelli destinati ai maggiorenni, in modo da evitare la somministrazione dei superalcolici ai minorenni.  Abbiamo, altresì, con avvisi all’ingresso, invitato i genitori presenti a presenziare a titolo grazioso alla manifestazione per controllare non solo il nostro operato ma anche la condotta dei loro figli, purtroppo il risultato è stato vano.”

L’impegno, e il costante sacrificio di Gennaro Manna, hanno reso il Teatro Palapartenope il tempio della musica di Napoli e di tutto il sud Italia. Non è un caso che tutti gli artisti che si sono esibiti su questo palcoscenico, si sono complimentati non solo per l’eccellenza degli standard qualitativi della struttura, ma anche per la collaborazione e professionalità dello staff. Gennaro Manna ha dedicato a Napoli gran parte della sua vita e capitali personali per dare ai napoletani dei luoghi di aggregazione per lo sport “ Complesso Sportivo Kennedy” e “ Teatro Palapartenope” per la cultura.

di Mara Parretta
SFOGLIA QUI L’ULTIMO NUMERO – Informare Magazine Febbraio 2019

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *