Francia

Francia: lo Stato rimborserà i prodotti per il ciclo riutilizzabili

Ludovica Palumbo 10/03/2023
Updated 2023/03/09 at 7:22 PM
3 Minuti per la lettura

Ancora una volta, i Paesi europei sorpassano con maestria il nostro, sottolineando la poca attenzione che l’Italia mostra nei confronti di argomenti tanto importanti. L’ultima buona notizia arriva infatti dalla Francia, dove il governo ha annunciato una nuova iniziativa per andare incontro alle donne nell’acquisto di prodotti per il ciclo che sappiamo essere ancora oggi considerati veri e propri ” beni di lusso”. E questa decisione ha ben due riscontri positivi.

Francia, arriva il rimborso per i prodotti per il ciclo riutilizzabili

La decisione arriva dalla prima ministra francese Élisabeth Borne e ha ad oggetto il rimborso dei prodotti per il ciclo riutilizzabili, pensiamo alle coppette mestruali, agli assorbenti lavabili o alle mutande assorbenti. A partire dal 2024, infatti, le under 25 riceveranno un rimborso sull’acquisto di questi prodotti alla sola condizione che siano acquistati in farmacia.

Questo è un importante passo che si unisce alle iniziative passate sullo stesso tema. Ricordiamo infatti quando pochi anni fa ci fu l’abbassamento dell’IVA sui prodotti mestruali, che passò dal 20% al 5,5% o, ancora, all’iniziativa riguardante la possibilità per le studentesse di ritirare questi prodotti gratuitamente all’interno delle università pubbliche.

Ennesima decisione, dunque, presa per contrastare la cosiddetta precarietà mestruale“, termine frutto delle denunce nate proprio in Francia con cui si indica la condizione in cui si trovano le persone che non possono permettersi l’acquisto di assorbenti ed altri prodotti per il ciclo. Condizione causa di disagio che spesso comporta l’esclusione dalla partecipazione alla vita sociale o soprattutto l’impossibilità per le più giovani di frequentare la scuola perchè sprovviste di tali prodotti.

Importanti e sonore le parole della ministra che afferma: «La precarietà mestruale è una realtà che colpisce troppe donne. È un’ingiustizia quotidiana. È impensabile che le donne non possano avere le tutele di cui hanno bisogno». Eppure, la decisione sembra abbracciare anche un altro obiettivo. Rendendo questi prodotti più accessibili, se ne può incentivare l’utilizzo, il che comporterebbe un grande vantaggio anche dal punto di vista ambientale, riducendo l’utilizzo di prodotti monouso sicuramente più inquinanti.

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