“Il Fiume Narrante”: la memoria castellana alla foce del Volturno

Tommaso Morlando 30/01/2018
Updated 2018/01/30 at 12:24 PM
3 Minuti per la lettura

Nato dall’esigenza di una ristampa de “Il fiume narrante” (Spring editore) ma con un deciso intervento nella seconda parte.

«Sulla prima non potevo intervenire» ci racconta Mario Luise, autore dell’opera e già Sindaco di Castel Volturno, «anche perché racconta della Castel Volturno storicizzata, ante e post guerra fino agli anni 70. Il mio intervento ha riguardato soprattutto quelle storie che hanno messo il paese sotto sopra».

Nella seconda, pur mantenendo gli stessi titoli ai capitoli, ne è stata modificata la narrazione conservando, con aggiornamenti ed approfondimenti, lo stile ed il linguaggio, quasi le stesse parole. Racconta con sguardo sereno il contesto territoriale, benché afflitto da problemi importanti.

Dedicato ai ragazzi di Castel Volturno, l’intera narrazione tiene conto di chi legge, curandone la trama che permette a tutti di conoscerne la storia per dare una sola anima al paese.

Per raccontare questa storia, l’autore ha seguito le rive del fiume sul quale sorge la città trovandosi ben presto nel pieno di un sortilegio amaro.

«Nelle storie c’è tanto sacrificio, il lavoro delle donne, non dissimile né peggiore a quello degli altri comuni: solo chi l’ha vissuto può comprendere. Prima si affrontavano problemi di grande spessore, erano lotte stimolanti, vissute con passione. Oggi le amministrazioni sono impantanate in problemi quotidiani che evidenziano disfunzioni, incompetenze, ostacoli, mancanza di iniziative, inadeguatezza, mentre mirano dall’esterno ad ostacolare la realizzazione delle varie attività».

Non si tratta semplicemente di un bel libro da leggere, dal tratto romanzato, ma,  come evidenzia anche Dimitri Russo, attuale sindaco della cittadina domizia, «si tratta di un libro essenzialmente storico che, attraverso i racconti dell’infanzia del suo autore, ripercorre la storia Castel Volturno, di ciò che è diventata e che potrebbe diventare».

È uno strumento culturale per accorciare le distanze in questo paese, per recuperare il sentimento di appartenenza e la memoria storica, necessari nella riappropriazione della cultura del luogo.

Vi si racconta di fatti ed eventi di grande rilevanza storica che non tutti conoscono e delle figure storiche che tutti i Castellani, nativi o emigrati, dovrebbero avvicinare per motivarsi ad acquisire il coraggio di dichiararsi tali e capaci di denunciare il degrado, come di raccontare la storia ed il bello del paese.

Un plauso particolare va alla scelta della copertina che rappresenta due “Cavalieri innamorati” all’Oasi dei Variconi in uno scatto di Ciro De Simone, primo classificato al concorso fotografico internazionale “Castel Volturno daMARE”, in mostra all’inizio dello scorso anno sulla omonima cittadina.

di Annamaria La Penna

Tratto da Informare n° 178 Febbraio 2018

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *