Avere fiducia in se stessi è un argomento piuttosto comune. Eppure, non tutti i genitori sanno che questa preziosa qualità si coltiva sin dai primi anni di vita e, perciò, bisogna prestare una particolare attenzione alle esigenze dei propri bambini.
I ragazzi che hanno scarsa fiducia in sé, spesso restano marginali al gruppo dei coetanei, pur desiderando partecipare alle attività comuni e prendere iniziative. Sono insicuri e fanno percepire questa caratteristica anche agli altri. Di conseguenza, entrano in un loop che compromette seriamente le loro possibilità di interazione e socializzazione con il gruppo.
Il ruolo dei genitori nello sviluppo della fiducia in sé da parte dei propri figli è di fondamentale importanza.
Come si forma la fiducia in se stessi?
Non è una qualità innata ma il risultato di un percorso che inizia fin dal primo anno di vita. Sentirsi curati, protetti e amati in maniera incondizionata, accettati per quello che si è, dà ai bambini la sensazione di essere unici, importanti per i propri genitori e gli altri familiari. Verso l’età di tre-quattro anni, la fiducia in se stessi trova anche una fonte di alimentazione nell’ambiente scolastico e nelle relazioni con i coetanei.
Progredire nelle attività tipiche dell’età, da quelle motorie a quelle linguistiche, riuscire a superare gli ostacoli, a risolvere i problemi, a ottenere dei risultati con il proprio impegno e i propri sforzi sono tutte esperienze che rafforzano, rendono intraprendenti e orgogliosi delle proprie capacità. I bambini hanno bisogno di alimentare la propria autostima, di mettersi alla prova e di essere protagonisti delle proprie esperienze.
Le motivazioni della scarsa fiducia in se stessi
La si trova principalmente nei bambini che vengono inibiti troppo spesso o resi ansiosi da preoccupazioni eccessive. Sono privati dalla possibilità di fare esperienze consone alla loro fase di sviluppo, di mettersi alla prova, di sbagliare e correggersi. Ma di frequente, la mancata fiducia in sé stessi, si trova nei bambini maltrattati, trascurati o poco amati, oppure nei molto timidi, troppo impauriti per contare su se stessi. Sono bambini che preferiscono sottomettersi piuttosto che prendere una iniziativa.
Generalmente, quanto più sono piccoli i bambini tanto più sono immediati e spontanei, senza ripensamenti sul fatto di piacere o non piacere agli altri. Questa attitudine è presente anche nei più grandicelli sicuri di sé. Altri invece, fin da piccoli, si preoccupano di poter fare una brutta figura, sono emotivamente più fragili e hanno bisogno di essere rassicurati dai genitori. Ecco alcune semplici ma efficaci chiavi della fiducia in se stessi che i genitori possono utilizzare.
Le chiavi delle fiducia in se stessi
Non sminuire, ma valorizzare i tentativi
È bene incoraggiare i bambini a fare ciò che a loro piace e apprezzare l’intraprendenza. In alcuni casi l’autosvalutazione viene smentita dai fatti, in altri si auto avvera: l’attesa dell’insuccesso, la convinzione di non farcela porta all’insuccesso.
Evitare l’iperprotezione
Gli adulti ansiosi che vedono pericoli ovunque rischiano di creare un clima iperprotettivo che non consente ai bambini di fare esperienze da cui possono apprendere. Bisogna evitare di trasmettere ai bambini le nostre paure. Una madre iperprotettiva non è rassicurante per il suo figlio e trasmette un’immagine minacciosa del mondo. Bisogna consentire al bambino di costruire la sua “tasca di sicurezza” interiore.
Comportamenti adatti per accrescere la fiducia in se stessi
Se la fiducia in se stesso si trasmette dai genitori ai figli, non è per via genetica, ma attraverso le attitudini e i comportamenti. I bambini sono grandi osservatori del comportamento degli adulti, ecco perché è importante dare un buon esempio non solo con le parole ma con i fatti.
Ascolto
Troppe distrazioni (tv, smartphone etc.), vicende quotidiane, numerose preoccupazioni spesso assorbono i genitori, togliendo a loro la possibilità di interfacciarsi con i propri figli e di viverli in modo profondo. Così, i figli sono indotti a pensare di non essere degni di attenzione e si chiudono in se stessi con un forte senso di frustrazione. È importante stabilire le priorità e rendersi disponibili all’ascolto.
Evitare di mettere pressione
Coinvolgere e proporre le attività interessanti certamente, non però pretendere prestazioni continue. Bisogna dare ai bambini la possibilità di seguire i propri pensieri e di sperimentare la propria creatività. Spesso, un atteggiamento esigente e iperperfezionista da parte di genitori può essere fonte di stress e alimentare le insicurezze. Di fronte alle aspettative eccessive i bambini possono diventare ansiosi e se non raggiungono i risultati che il genitore si aspetta da loro, possono avere l’impressione di non essere amati.
Prestare attenzione ai complessi
I complessi relativi al fisico possono comparire presto nel confronto con i compagni. Per evitare che generino insicurezza serve parlarne e prospettare soluzioni. Si può anche invitare a cambiare la prospettiva di osservazione: un difetto può diventare la caratteristica che rende unico il bambino.
Alternare piacere e restrizioni
Cercare di fissare dei limiti senza essere frustranti. Se si è troppo rigidi il bambino pensa che niente è possibile, si chiude in se stesso e rischia di perdere fiducia nelle sue possibilità. Anche assenza di limiti crea insicurezza perché viene a mancare un quadro di riferimento.
di Marta Krevsun