Lo scorso venerdì, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante l’incontro con le associazioni partigiane, ha confermato la sua visita ad Acerra. Qui, in occasione della celebrazione della Festa della Liberazione, “abbracceremo tutti gli altri luoghi che videro l’eroismo e, troppo spesso, la morte di coloro che ci hanno consegnato un Paese libero e democratico”. La cittadina campana, infatti, è un luogo simbolo della Resistenza poiché tra il 1 e il 3 ottobre 1943 morirono 88 persone a causa di un massacro del reggimento “Hermann Göring”.
La visita
Oggi il Presidente sarà presente al Castello dei Conti, dopo una breve visita al cippo commemorativo dell’eccidio su cui è scolpito il motto: “Monito agli oppressori, incitamento agli oppressi”. Mattarella sarà accolto dal sindaco Lettieri, dal sindaco di Napoli Manfredi e dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, oltre al Vice Presidente della Camera, Andrea Mandelli. Durante questa occasione non mancheranno, inoltre, i rimandi all’attuale situazione ucraina. Manfredi, infatti, ha dichiarato che “oggi celebriamo gli eroi della strage di Acerra, mentre speriamo che questo orrore della guerra termini.
Il presidente De Luca, invece, dopo i ringraziamenti al Presidente, ha voluto ricordare come Acerra sia anche tristemente nota a causa della Terra dei Fuochi. A tal proposito, De Luca ha dichiarato che “questa è la terra più monitorata, più controllata: ma, a volte, si parla più per inerzia, che per conoscenza della situazione”.
Dopo i brevi saluti, Isabella Insolvibile, storica della Resistenza, ricostruirà storie della lotta di Liberazione nel sud Italia. A pochi metri gli ultimi superstiti della strage, Francesco Loffredo e Carlotta Montano, entrambi novantenni con le rispettive famiglie. Loffredo ha dichiarato: “Ricordo i cadaveri e il fuoco. I tedeschi appiccavano le fiamme, mia nonna morì di crepacuore: è impossibile dimenticare”.