Nel venticinquesimo anniversario della scomparsa di Federico Fellini
La galleria “Al Blu di Prussia” di via Gaetano Filangieri e la Fondazione Mannajuolo, rendono omaggio al genio indiscusso del grande cineasta riminese con la mostra fotografica “Dietro le quinte”.
Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo.
A cura di Marina Rippa, la mostra sarà visitabile dal 5 aprile al 12 luglio 2019, con ingresso libero.
Magia, sogno e cultura sono certamente le connotazioni che meglio si addicono alla descrizione di un corpus di fotografie che fissano gli slanci di vita, nelle pause della lavorazione cinematografica, di uno dei più insondabili personaggi del Novecento.
L’esposizione non è soltanto una bella serie di immagini realizzate in quello che era il luogo prìncipe dell’espressione felliniana, ossia il set di un film.
Contribuisce a restituire all’osservatore, i frammenti di intimità, relazione, spontaneità del grande regista romagnolo che ha scritto una importante pagina della storia della cinematografia mondiale.
Patrizia Mannajuolo, ha trascorso gli anni della formazione tra Roma e Parigi
È stata tra le pochissime persone al mondo ad aver avuto l’opportunità di condividere tempi, spazi di creazione e produzione filmica con Federico Fellini che appare nei 50 scatti selezionati, perlopiù in bianco e nero, nelle sue pose più peculiari.
Attorniato dai tantissimi amici e attori che popolavano il suo set de “La città delle Donne” (1979), nelle foto appaiono anche Marcello Mastroianni, Giulietta Masina in primis e poi Robert Altman, Jacqueline Bisset, Roberto Benigni, Nanni Moretti e i produttori Renzo e Roberto Rossellini, solo per citarne alcuni.
Patrizia Mannajuolo, scopre la fotografia sin da giovanissima, frequenta lo studio di Vittorugo Contino e tra gli anni Settanta e Ottanta collabora con registi, attori e produttori dell’ambito cinematografico e televisivo.
Le esperienze più significative sono state la collaborazione con Renzo e Roberto Rossellini per “La lotta dell’uomo per la sua sopravvivenza” (1970), serie televisiva di grande successo;
con Liliana Cavani per il film “La pelle” (1981), tratto dal romanzo omonimo di Curzio Malaparte; e poi Alberto Sordi e Monica Vitti per le riprese di “Io so che tu sai che io so” (1982).
Un’inclinazione quella per il cinema che accomuna anche Giuseppe Mannajuolo, fratello di Patrizia, interprete di numerosi film anche di portata internazionale, con grandi registi, e oggi promotore di molteplici iniziative culturali dello spazio multifunzionale Al Blu di Prussia.
La Fondazione Mannajuolo nasce per ricordare l’impegno dell’omonima famiglia che, sin dai primi decenni del ‘900, ha contribuito alla vita culturale di Napoli sostenendo iniziative legate al mondo dell’arte e dell’architettura.
Nel solco tracciato, la Fondazione rinnova costantemente il suo impegno e la sua inclinazione al mecenatismo allargando il suo sguardo anche alla letteratura, al cinema e al teatro.
di Angela Mallardo