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Redazione Informare 02/03/2017
Updated 2017/03/02 at 3:32 PM
3 Minuti per la lettura

Con queste due parole, ricche di un significato politico e sociale dei tempi di oggi, a tutela e in difesa dei lavoratori immigrati, nel pomeriggio di ieri 1° Marzo, in Villa Literno presso la Sala Splendore si è tenuta una assemblea pubblica a cui hanno partecipato rappresentanti sindacali della CGIL-FLAI, provinciali, regionali e nazionali e tanti lavoratori della comunità romena presenti a Villa Literno e nei paesi del circondario. Ospiti di questo incontro sono stati due importanti rappresentanti sindacali del CNSLR-FRATIA, il più importante sindacato romeno.

Questo incontro è stato successivo alla manifestazione tenutasi ieri mattina a Caserta, indetta in occasione dello sciopero transnazionale dei migranti, dalla Cgil e la Flai di Caserta, in linea con le direttive nazionali.

Nella piena convinzione che la tutela dei diritti dei lavoratori immigrati debba iniziare dal luogo di origine,  la Flai Cgil Nazionale e la Flai Cgil Campania hanno siglato un accordo quadro di collaborazione intersindacale con il sindacato romeno FRATIA.

Si è potuto così appurare che la comunità romena presente in Italia arriva vicino a  1.200.000 presenze, di questi 150.000 lavoratori sono impiegati nel mondo agricolo.

Molte le testimonianze di cittadini presenti all’assemblea, che hanno affermato di essere costretti a lavorare per 13 ore al giorno per una paga di 30 euro o poco più, senza avere nessun documento in regola, con la continua paura di essere scoperti oppure di essere costretti a cambiare domicilio proprio per la mancanza di qualsiasi tipo di documento.

La richiesta di questi lavoratori è stata quella di diventare regolari chiedendo che venga attuato sul territorio un Ufficio di collocamento che possa venir loro incontro per le loro esigenze di vita quotidiana e soprattutto una maggiore integrazione socio culturale. 

Intervenuti all’assemblea anche un rappresentante della comunità del Burkina Faso, della comunità Indiana – Panjiab e della comunità Iraniana, tutti accomunati, insieme alla comunità romena, da una sola frase  ” essere regolari “. 

                                                                                                                                                di Antonino Calopresti

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