Ciro Busiello (classe 98) e Rocco Puca (classe 96) sono due giovani ragazzi originari della provincia di Napoli che si occupano della realizzazione di videoclip musicali, cortometraggi, lungometraggi e video aziendali promozionali. Grazie al loro progetto “Factory Studio”, i due videomakers napoletani sono riusciti a trasformare la loro passione in lavoro e in poco tempo a collaborare con alcuni dei rapper italiani più influenti del momento.
Com’è nata l’idea di lavorare assieme e costruire quello che oggi è Factory Studio?
«Inizialmente è nato tutto per divertimento a puro scopo personale; Rocco oggi è anche un cantautore, ma già all’epoca delle superiori, quando frequentavamo la stessa classe, cercava in tutti i modi di emergere attraverso dei videoclip musicali, quindi mi chiese di provare a elaborare un po’ di materiale video. Da allora stringemmo anche una forte amicizia e decidemmo di buttarci in questo mondo, totalmente inesperti ,muniti solo di una vasta conoscenza visiva grazie alle infinite ore passate a vedere video musicali e film».
Vi definite artisti? Se si, cos’è per voi l’arte?
«Per noi arte significa “trasmettere emozioni” e dal momento in cui riusciamo a farlo attraverso la nostra passione, possiamo definirla tale. Il nostro campo è utile per dare un’immagine e una vera identità agli artisti, quindi in qualche modo siamo la cornice di un quadro».
Tra le nuove tecnologie di produzione e diffusione, quale pensate sia il futuro del video musicale?
«La risoluzione delle telecamere è aumentata costantemente negli ultimi 30 anni, anche se le persone stanno appena iniziando a fare il salto dagli schermi 1080p a 4K, ciò significa che si sta innescando una sensibilità maggiore verso questo mondo. Il futuro dei videoclip musicali potrebbe spostarsi sulle camere 360°, già in circolazione ma non ancora diffusissime e apprezzate. Una cosa è certa, i social network resteranno sempre al primo posto per la diffusione dei video; potranno variare i social, questo sì, com’è capitato con l’arrivo di TikTok, il quale inizialmente veniva usato in modo molto superficiale, mentre adesso molte aziende sono migrate lì».
Per quale artista italiano o straniero vi piacerebbe lavorare?
«Ci piacerebbe lavorare ad un progetto di Frank Ocean, artista che ascoltiamo e apprezziamo moltissimo. Sarebbe una bella soddisfazione e un importante traguardo per noi».
Spiegate il vostro progetto in una frase o, ancora meglio, in una parola.
«Stimolante. La nostra mission è quella di suscitare o rendere più intenso un sentimento che si vuole diffondere».