«La mia carriera, in tutte le sue fasi, è caratterizzata dalla figura di Franco Battiato». Fabio Zuffanti, musicista e scrittore genovese, comincia la sua carriera musicale nel 1994: tanti progetti e oltre 50 album in band o da solista.
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Una passione accesa da una scintilla: «Provengo da una famiglia innamorata della musica: mio padre suonava la chitarra, mio fratello suona il basso. Battiato è stato decisivo per il suo modo di concepire la musica in maniera così eterogenea, per il suo sperimentare, cambiare».Una propensione alla sperimentazione che Zuffanti ha mantenuto anche nella sua produzione artistica. Vent’anni di innovazioni e di ricerca che lo hanno reso uno degli artisti più in vista nel panorama del rock progressive.Ma la voglia di sperimentare non si è esaurita, arrivando a varcare anche i confini della musica stessa, sfociando nella scrittura. «La passione esiste da sempre, sin da quando ero ragazzino. Nel 2012 scrissi ad un quotidiano una lettera in cui polemizzavo sul fatto che in Italia solo certi artisti avevano la ribalta, mentre c’era un sottobosco di artisti validissimi che non riuscivano mai a venire a galla.La lettera ebbe un certo riscontro sui social e un editore mi chiese di ampliarla e di farne un libro. Da quel momento ho riscoperto la passione per la scrittura. È stato un modo per ritrovare me stesso, per essere libero senza che nessuno mi dicesse cosa fare. Una sorta di rifugio, in cui ho anche ritrovato il mio grande amore per Battiato. Ho cominciato a documentarmi per dar vita a qualcosa che mai avevo trovato nei libri dedicati a lui: un’analisi profonda della sua musica, soprattutto di alcuni periodi meno celebri».Nel 2018 esce il primo libro della trilogia dedicata al Maestro siciliano, Battiato – la voce del padrone: 1945-1982, nascita, ascesa e consacrazione del fenomeno. Il volume ebbe un certo successo sia tra i fan di Battiato che tra gli appassionati di musica.Questo non poteva che dare ulteriore forza a Zuffanti: «Sentivo che era scoccata la scintilla. Immaginavo che potesse accadere qualcosa che potesse convincermi a cambiare strada, dopo vent’anni di musica, e il riscontro avuto dal primo libro mi convinse che era questo l’evento che attendevo. Una nuova forma d’arte, un nuovo percorso, che non sostituisse la musica, ma che cambiasse la forma in cui io la proponevo».Franco Battiato: tutti i dischi e tutte le canzoni, dal 1965 al 2019 è il secondo volume della trilogia, completata, poi, dall’ultimo lavoro di Zuffanti, Segnali di vita, la biografia de La Voce Del Padrone di Franco Battiato, edito da Baldini+Castoldi. «La chiusura del cerchio.L’album che mi ha cambiato la vita analizzato da più punti di vista. La novità di questo libro è che finalmente sono riuscito ad inserire anche qualcosa di me: la mia infanzia, la mia giovinezza, il mio incontro con Battiato».La ricerca non si ferma, Zuffanti fissa i prossimi obiettivi: «È in chiusura un libro-intervista con Angelo Branduardi che speriamo di far uscire per la prossima primavera. Sto, poi, esplorando altri ambiti letterari: i libri di musica fanno parte del mio cuore, ma in essi si parla sempre di qualcun altro. Vorrei ora fare qualcosa che parli di me, che sia figlio di un lavoro introspettivo».Abbiamo chiuso la nostra piacevolissima chiacchierata chiedendogli quale fosse la sua percezione riguardo alla “domanda culturale” che c’è nel nostro paese, la sete di cultura. «Ho incontrato veramente tante persone per la presentazione del mio ultimo libro e ho trovato una grande differenza tra il nord e il sud.Al sud sento molta più curiosità e voglia di fare cose, di organizzare eventi, di parlare di cultura. Il nord, invece, da questo punto di vista lo vedo più addormentato, sembra che tutto sia più difficile. L’interesse c’è, ma è l’organizzare eventi che è complicato. In ogni caso, c’è sete di cultura, c’è voglia di conoscere.Qualche difficoltà c’è con i giovanissimi, per cui sarebbe veramente importante un intervento della scuola con ore curriculari dedicate ad illustrare il pensiero di artisti come Battiato, per insegnare a sviluppare la voglia di conoscenza, di passione. Per creare un mondo nuovo, il prossimo mondo, è bene che troviamo il modo di far acquisire loro consapevolezza, curiosità, ricerca».