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F1, statistiche dopo i test: bene la Ferrari

Andrea Passero 18/03/2021
Updated 2021/03/18 at 12:33 PM
4 Minuti per la lettura

Dopo i tre giorni di test che si sono svolti sul circuito di Sakhir, ecco le statistiche che permettono di fare delle valutazioni in merito all’inizio della stagione 2021 di Formula 1 dopo l’unica sessione di test collettivi di tre giorni.

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Nonostante la comune abitudine da parte dei team di nascondersi al meglio durante i test pre-stagionali, la distanza percorsa non è l’unico dato positivo dal lato Ferrari. Infatti, oltre alla provata affidabilità, alcune indiscrezioni hanno reso pubblico il grande lavoro fatto dal Cavallino; sembra che rispetto allo scorso anno, la power unit Ferrari abbia guadagnato ben 40 cavalli in più, un margine enorme, considerando i limiti di sviluppo imposti dalla FIA per l’anno 2021, causa Covid-19.Mario Isola, responsabile quattro ruote di Pirelli Motorsport, ha così commentato i tre giorni di collaudo a Sakhir: “Durante i tre giorni tutte le mescole si sono comportate bene e non si sono verificati problemi come il graining (un fenomeno che al verificarsi, usura evidentemente gli pneumatici, con conseguente calo prestazionale obbligato): abbiamo registrato solo una leggera abrasione sulle mescole più morbide. Oltre che dalle condizioni meteorologiche, i tempi sul giro sono stati naturalmente influenzati dai diversi carichi di carburante utilizzati da ogni squadra, per cui diventa molto difficile fare dei confronti con la gara e le prove libere dello scorso anno in Bahrain.Insomma, tutti i dati acquisiti durante lo scorso weekend sono da prendere con le pinze quindi, ma il mondo del motorsport è tutto concentrato sulla fine del mese di marzo, quando finalmente dopo una lunga pausa stagionale, i piloti torneranno in griglia di partenza; sorprendentemente sembra che la speranza Ferrari si sia riaccesa, non per la vittoria, ma sicuramente per una prestazione migliore della precedente condizionata dalla deludente SF1000.

Informareonline-F1Il maggior dato emerso, molto diverso dai numeri dello scorso anno è che la Mercedes, solitamente regina dei collaudi invernali con la maggiore distanza coperta, questa volta non solo ha perso lo scettro, ma risulta addirittura ultima con appena 1.645 km, mentre il primato spetta all’AlphaTauri che ha totalizzato in tre giorni 2.284 km davanti ad Alfa Romeo e Ferrari.

In materia di motori, invece, la power unit che mediamente ha fatto più strada al giorno è stata sicuramente quella Ferrari; accompagnando quindi, le stesse sorelle motorizzate, Alfa Romeo e Haas.

Nonostante la comune abitudine da parte dei team di nascondersi al meglio durante i test pre-stagionali, la distanza percorsa non è l’unico dato positivo dal lato Ferrari. Infatti, oltre alla provata affidabilità, alcune indiscrezioni hanno reso pubblico il grande lavoro fatto dal Cavallino; sembra che rispetto allo scorso anno, la power unit Ferrari abbia guadagnato ben 40 cavalli in più, un margine enorme, considerando i limiti di sviluppo imposti dalla FIA per l’anno 2021, causa Covid-19.

Informareonline-F1-2Dal punto di vista delle gomme, la Pirelli ha portato a questi test la sua gamma completa di pneumatici 2021. Omologati, sono diversi per struttura e profilo anteriore da quelli della stagione precedente, quindi sono cambiati il comportamento e le prestazioni.

Mario Isola, responsabile quattro ruote di Pirelli Motorsport, ha così commentato i tre giorni di collaudo a Sakhir: “Durante i tre giorni tutte le mescole si sono comportate bene e non si sono verificati problemi come il graining (un fenomeno che al verificarsi, usura evidentemente gli pneumatici, con conseguente calo prestazionale obbligato): abbiamo registrato solo una leggera abrasione sulle mescole più morbide. Oltre che dalle condizioni meteorologiche, i tempi sul giro sono stati naturalmente influenzati dai diversi carichi di carburante utilizzati da ogni squadra, per cui diventa molto difficile fare dei confronti con la gara e le prove libere dello scorso anno in Bahrain.

È stato anche difficile valutare con precisione le variazioni prestazionali tra le mescole, a causa dell’evoluzione del tracciato. Il divario più evidente è probabilmente quello tra C2 e C3, che è stato valutato in circa mezzo secondo, mentre la differenza tra C3 e C4 è stata più grande del previsto, essendo le C4 state utilizzate da molte monoposto quando la pista era nelle condizioni ideali”.

Insomma, tutti i dati acquisiti durante lo scorso weekend sono da prendere con le pinze quindi, ma il mondo del motorsport è tutto concentrato sulla fine del mese di marzo, quando finalmente dopo una lunga pausa stagionale, i piloti torneranno in griglia di partenza; sorprendentemente sembra che la speranza Ferrari si sia riaccesa, non per la vittoria, ma sicuramente per una prestazione migliore della precedente condizionata dalla deludente SF1000.

di Andrea Passero

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