Sepolto dall’eruzione del 79 d.C., dell’antico Teatro si erano perse le tracce.
Nel Settecento divenne però il primo monumento ad essere esplorato tra tutti i siti vesuviani colpiti dal cataclisma fino a diventare una tappa del Grand Tour, scelta da viaggiatori provenienti da ogni parte d’Europa.
Dopo lo stop imposto dalla pandemia, da aprile fino a dicembre 2022 (pausa estiva a luglio e agosto) il Teatro di Herculaneum è di nuovo visitabile a chiunque desideri immergersi in un percorso suggestivo, accedendovi da scale realizzate in età borbonica, rigorosamente con torce ed elmetti protettivi, tra cunicoli in cui sono visibili reperti, graffiti, gallerie e persino piccole stalattiti.
Tutto questo avviene a venticinque metri di profondità, come una vera e propria cerniera tra la città antica e quella moderna, un luogo privilegiato che unisce il Parco archeologico con la città sovrastante del mercato dei vestiti usati di Pugliano e il suo centro storico. ”Un luogo straordinario che è il punto di partenza per andare a visitare e scoprire il resto della città di Ercolano” ha detto il direttore del Parco archeologico Francesco Sirano durante la visita in anteprima alla stampa ”Ci troviamo nel punto in cui è nata l’archeologia occidentale e moderna: con la data del 1738 cominciano gli scavi sistematici proprio dal sito del Teatro. Qui viene sperimentata una forma innovativa di documentazione che non era stata realizzata fino ad allora”.
Così, dunque, si legano saldamente l’antica e la moderna Ercolano. ”Con questa riapertura vogliamo sensibilizzare i nostri cittadini – ha aggiunto il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto -. Attraverso il turismo e la nostra storia, Ercolano può rinascere e soprattutto creare con le sue bellezze tanti posti di lavoro di cui il Meridione ha gran bisogno”.