Informareonline-Editoriale Febbario 2021

EDITORIALE FEBBRAIO 2021 – Il Sud non accetterà altri silenzi!

Antonio Casaccio 03/02/2021
Updated 2021/02/02 at 4:24 PM
3 Minuti per la lettura
La pandemia in corso ha dato inevitabilmente l’avvio ad una nuova crisi economica, di cui l’Italia sta ampiamente avvertendo le conseguenze

Il Covid e il conseguente calo dei consumi hanno portato alla chiusura di oltre 390mila imprese del commercio non alimentare (dati Confcommercio). Una vera e propria emergenza alla quale l’Europa ha risposto compatta, ponendo il nostro Paese in cima alla lista per i fondi da erogare: ben 209 miliardi di euro saranno destinati all’Italia del Recovery Fund.

Indice
La pandemia in corso ha dato inevitabilmente l’avvio ad una nuova crisi economica, di cui l’Italia sta ampiamente avvertendo le conseguenzeIl Mezzogiorno vive il fardello delle emigrazioni, una conseguenza diretta di un mercato del lavoro che non vede il “giovane” come prospettiva, ma come pezza di copertura per ogni tipo di mansione… e così i nostri ragazzi vivono fin da subito l’esperienza del lavoro nero, dei contratti farlocchi e di una retribuzione umiliante. È questa continua assenza di opportunità che spinge un giovane a far le valigie lasciando alle spalle la città che ama e le sue radici.Ma come possiamo dare opportunità ad un giovane se lo Stato non riesce a garantire nemmeno il trasporto pubblico all’interno di un comune? È il caso di Castel Volturno, dove un giovane universitario non può frequentare gli atenei di Napoli se non motorizzato o accompagnato dai genitori, data l’inesistenza del trasporto pubblico locale. Davanti alla lacerazione di diritti essenziali nei comuni del Sud, la politica dovrebbe seriamente interrogarsi sull’efficace destinazione di questi 209 miliardi. I nostri comuni hanno pagato il prezzo di un federalismo fiscale che ha sottratto milioni, servizi pubblici e garanzie, rendendo il Mezzogiorno il sacco dell’immondizia italiano. Il prezzo che abbiamo pagato è stato e resta alto, per questo la società civile non può permettersi di far passare sotto silenzio ulteriori ingiustizie nei confronti del Sud.L’Italia non è casualmente la nazione che riceverà maggiori fondi dall’UE, il nostro Paese è lì perché è nel meridione che i dati su disoccupazione giovanile e servizi pubblici pesano come macigni. Abbiamo deciso di dedicare la copertina di questo mese all’analisi del provvedimenti che hanno rovinato il Sud, e lo abbiamo fatto grazie alle pagine di “Zero al Sud” del giornalista Marco Esposito. Lo facciamo perché è l’ora di tenere alta la guardia: non possiamo più permetterci il silenzio.

Sì, ma quale Italia? Il Bel Paese continua ad essere spezzato in due da una lancia che fa sì che un giovane del Sud non abbia gli stessi diritti di un suo coetaneo settentrionale.
Questa è l’Italia di oggi, un Paese in cui la politica si è arrogata il diritto di legalizzare un federalismo fiscale malato che ha fatto sì che il Sud precipitasse nel baratro, e le conseguenze sono ben visibili oggi.

Il Mezzogiorno vive il fardello delle emigrazioni, una conseguenza diretta di un mercato del lavoro che non vede il “giovane” come prospettiva, ma come pezza di copertura per ogni tipo di mansione… e così i nostri ragazzi vivono fin da subito l’esperienza del lavoro nero, dei contratti farlocchi e di una retribuzione umiliante. È questa continua assenza di opportunità che spinge un giovane a far le valigie lasciando alle spalle la città che ama e le sue radici.
Ma come possiamo dare opportunità ad un giovane se lo Stato non riesce a garantire nemmeno il trasporto pubblico all’interno di un comune? È il caso di Castel Volturno, dove un giovane universitario non può frequentare gli atenei di Napoli se non motorizzato o accompagnato dai genitori, data l’inesistenza del trasporto pubblico locale. Davanti alla lacerazione di diritti essenziali nei comuni del Sud, la politica dovrebbe seriamente interrogarsi sull’efficace destinazione di questi 209 miliardi. I nostri comuni hanno pagato il prezzo di un federalismo fiscale che ha sottratto milioni, servizi pubblici e garanzie, rendendo il Mezzogiorno il sacco dell’immondizia italiano. Il prezzo che abbiamo pagato è stato e resta alto, per questo la società civile non può permettersi di far passare sotto silenzio ulteriori ingiustizie nei confronti del Sud.
L’Italia non è casualmente la nazione che riceverà maggiori fondi dall’UE, il nostro Paese è lì perché è nel meridione che i dati su disoccupazione giovanile e servizi pubblici pesano come macigni. Abbiamo deciso di dedicare la copertina di questo mese all’analisi del provvedimenti che hanno rovinato il Sud, e lo abbiamo fatto grazie alle pagine di “Zero al Sud” del giornalista Marco Esposito. Lo facciamo perché è l’ora di tenere alta la guardia: non possiamo più permetterci il silenzio.

di Antonio Casaccio

TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE NUMERO 214
FEBBRAIO 2021

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *