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EDITORIALE AGOSTO 2021 – Covid d’estate

Antonio Casaccio 05/08/2021
Updated 2021/08/04 at 4:57 PM
4 Minuti per la lettura

Nell’ultimo periodo la nostra redazione è stata invasa da segnalazioni dei cittadini di Castel Volturno per schiamazzi notturni, fuochi d’artificio in orari improponibili e la preoccupazione per una movida giovanile a volte violenta. Chiariamo: non è un fenomeno circoscritto alla sola cittadina castellana, che paga ormai da anni la mancanza di scelte ad “alto livello” che potrebbero rispondere all’insufficiente numero di risorse e strumenti forniti in dotazione alle Forze dell’Ordine locali, alle quali va la nostra solidarietà e il nostro riconoscimento per un costante lavoro di controllo del territorio.

Indice
“Ma manco pe’ niente”. In un mondo che cambia velocemente anche il senso della violenza viene distorto, andando a creare un vuoto culturale, magari più evidente nei nostri territori. Non è speculazione filosofica, la violenza crea attenzione, suspense e tensione, ecco perché i video di violenze spopolano sui social network, magari tenendoci incollati per ore. La violenza è egoismo e quest’ultimo regna nei modelli di riferimento di alcuni giovani. L’adrenalina di chi deve apparire più forte alcune volte supera la curiosità di conoscersi e il motivo è semplice: a molti non frega del prossimo, pensiamo già a priori che chi ci sta davanti sia un cretino e che le sue idee abbiano valore minore rispetto alle nostre. È una caratteristica interessante che, certamente è insita nella natura umana, ma che la rivoluzione digitale ha spinto con potenza. I giovani hanno tutto quello che vogliono in pochi minuti e, forse, questo sta semplicemente sostituendo l’interfaccia più impetuosa mai conosciuta: il prossimo.Da giovane, prima che da giornalista, posso confermare che il covid sta creando serie difficoltà agli under 30, che risentono particolarmente delle restrizioni e di una distanza sociale che non si adatterà mai alla voglia di spaccare il mondo che ha un ventenne. Anche il lettore più esperto è stato giovane e può solo immaginare i disagi di una rigorosa mascherina per anni. L’estate per noi è probabilmente l’ultimo pilastro di libertà in un 2021 che ispira ancora poca serenità; per tale ragione questa vitalità non deve spaventare, ma magari dev’essere solo compresa. Ovviamente resta essenziale continuare a seguire tutte le norme anti-Covid, anche di sabato sera, ma di certo non va demonizzata un’intera generazione per qualche notizia da clickbaiting e un po’ di video su Facebook. “Questa mia generazione è preparata” e le percentuali di vaccinati ne danno una prova. Così invitiamo ogni nostro lettore a vaccinarsi, augurando a tutti una buona estate.

Da mesi i quotidiani nazionali ritornano particolarmente su una movida incontrollata, che ci torna agli occhi dai video su Facebook che immortalano gruppi di giovani, mentre magari se la danno di santa ragione. Nessuna giustificazione può addolcire determinate scene e nessun provvedimento di ordine pubblico potrebbe fare qualcosa per risolvere il problema. Premesso ciò è doveroso fare alcune precisazioni e la prima, spesso sfuggente, è che i social non ci restituiscono la realtà, ma solo una piccola porzione di essa. Fare di tutta l’erba un fascio non ha senso e di certo piazze e discoteche non diventano improvvisamente “ring” il sabato sera. Allora tutto continua a procedere inalteratamente?

“Ma manco pe’ niente”. In un mondo che cambia velocemente anche il senso della violenza viene distorto, andando a creare un vuoto culturale, magari più evidente nei nostri territori. Non è speculazione filosofica, la violenza crea attenzione, suspense e tensione, ecco perché i video di violenze spopolano sui social network, magari tenendoci incollati per ore. La violenza è egoismo e quest’ultimo regna nei modelli di riferimento di alcuni giovani. L’adrenalina di chi deve apparire più forte alcune volte supera la curiosità di conoscersi e il motivo è semplice: a molti non frega del prossimo, pensiamo già a priori che chi ci sta davanti sia un cretino e che le sue idee abbiano valore minore rispetto alle nostre. È una caratteristica interessante che, certamente è insita nella natura umana, ma che la rivoluzione digitale ha spinto con potenza. I giovani hanno tutto quello che vogliono in pochi minuti e, forse, questo sta semplicemente sostituendo l’interfaccia più impetuosa mai conosciuta: il prossimo.
Da giovane, prima che da giornalista, posso confermare che il covid sta creando serie difficoltà agli under 30, che risentono particolarmente delle restrizioni e di una distanza sociale che non si adatterà mai alla voglia di spaccare il mondo che ha un ventenne. Anche il lettore più esperto è stato giovane e può solo immaginare i disagi di una rigorosa mascherina per anni. L’estate per noi è probabilmente l’ultimo pilastro di libertà in un 2021 che ispira ancora poca serenità; per tale ragione questa vitalità non deve spaventare, ma magari dev’essere solo compresa. Ovviamente resta essenziale continuare a seguire tutte le norme anti-Covid, anche di sabato sera, ma di certo non va demonizzata un’intera generazione per qualche notizia da clickbaiting e un po’ di video su Facebook. “Questa mia generazione è preparata” e le percentuali di vaccinati ne danno una prova. Così invitiamo ogni nostro lettore a vaccinarsi, augurando a tutti una buona estate.

di Antonio Casaccio

TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE

N° 220 – AGOSTO 2021

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