Il malessere psicologico tra i giovani (e non solo) si è progressivamente aggravato dal 2019 a oggi e gli organici all’interno del Servizio sanitario sono ancora drammaticamente carenti. Stress, appunto. Ma anche ansia, disturbi del sonno, sbalzi d’umore, ricorso a farmaci, cattive abitudini alimentari e molto altro: questi gli effetti collaterali del combinato disposto fra primo esame quasi normale – fortemente contestato da un gran numero di giovani- e uscita dall’ormai triennio pandemico.
A dirla tutta, nell’ultimo periodo, i giovani in tutto il mondo stanno acquisendo maggiore consapevolezza climatica e quindi sono preoccupate per il futuro del pianeta e per gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. Vi è un chiaro consenso sugli effetti fisici del cambiamento climatico, che riguardano l’uomo, la biodiversità e la Terra, ma le persone iniziano a comprendere anche l’impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale.
Eco-ansia tra i giovani: gli effetti negativi dei cambiamenti climatici
I giovani, pur essendo sempre più informati e consapevoli degli effetti negativi dei cambiamenti climatici sul pianeta e sulla salute umana, ma questa conoscenza può spesso portare a risposte affettive significative, come disagio psicologico, rabbia o disperazione.
D’altronde, le comunità che, già oggi, sono duramente colpite dalla crisi climatica sperimentano veri e propri eventi traumatici (alluvioni, tempeste e altri eventi atmosferici estremi, sempre più frequenti), mentre le altre popolazioni sono colpite, magari, più da un danno di tipo indiretto ma non meno impattante, che passa per cambiamenti sociali, economici e ambientali che portano a uno stress dovuto al senso di insicurezza. Non c’è più, quindi, alcun dubbio sul fatto che la crisi climatica che stiamo ormai vivendo, abbia profondi effetti sulla salute e il benessere mentale delle persone, in particolare degli adolescenti e dei giovani.
Le nuove generazioni, negli ultimi anni, sono cresciute con questa consapevolezza e ciò, se per un verso, è positivo dato che saranno i decision maker del futuro, tuttavia, ha anche un impatto sul loro benessere mentale. Inoltre, i ragazzi oggi non hanno alcun potere decisionale sulla questione ambientale e questo può contribuire alla frustrazione e all’ansia, insieme a sentimenti di disperazione e impotenza. Negli ultimi anni sono aumentate le ricerche scientifiche riguardanti le ripercussioni dei cambiamenti climatici sulla psiche.
Cosa si intende per eco-ansia o ansia ecologica
Generalmente fa riferimento alla sintomatologia ansiosa sperimentata in risposta al cambiamento climatico. Negli ultimi anni, i media hanno puntato i riflettori sugli effetti del riscaldamento globale di origine antropogenica: aumento delle temperature, cambiamento delle rotte dei venti e della distribuzione delle piogge, estinzione di alcune specie animali, difficoltà negli approvvigionamenti di cibo, distruzione di ecosistemi e, in un futuro non troppo lontano, migrazioni climatiche.
L’American Psychological Association (APA), attualmente, non riconosce l’eco-ansia come una effettiva condizione medico-patologica, ma la considera come una minaccia per la salute pubblica, compresa quella mentale, che definisce “paura cronica del destino ambientale”.
Attraverso una recente revisione sistematica della letteratura, è stato possibile riassumere i risultati degli studi che hanno indagato questi aspetti, confermando che prevalgono sentimenti come preoccupazione e ansia, disperazione, paura e rabbia.
L’incremento della, più volte citata, consapevolezza circa il cambiamento climatico, collegato alla preoccupazione per il futuro e al senso di impotenza, rappresentano le basi per l’eco-ansia, che può essere caratterizzata anche da paura e panico, rabbia, sensazione di svuotamento, stanchezza, senso di colpa, finanche ad includere disperazione e vere e proprie fobie.