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È sempre più dura fare Teatro a Caserta

Gianrenzo Orbassano 09/05/2023
Updated 2023/05/09 at 10:06 PM
4 Minuti per la lettura

Non sono bastati due anni di pandemia con relative conseguenze sul piano psicologico ed economico per il settore culturale. Non sono bastate le pesanti e discutibili restrizioni del lockdown. Non sono bastati, aggiungiamo, le innumerevoli “tavole rotonde” – molto partecipate – in campagna elettorale. Uscite a Caserta, guardatevi intorno e chiedetevi: cosa non sta funzionando in questo settore? Un indizio potrebbe essere l’incapacità di questa città nel garantire spazi come i cinema che lentamente hanno spento gli schermi sia nel centro cittadino che nelle periferie.

Fare teatro a Caserta è diventata un’ impresa in tutti i sensi. La città di Caserta non offre una credibile prospettiva alle esigenze, alla fame di cultura – in questo caso di teatro – che il pubblico affezionato a questa disciplina richiede. Se le amministrazioni locali sembrano impotenti davanti a queste problematiche, bisogna stare in allerta ai proprietari di questi spazi che potrebbero anche non rispettare accordi contrattuali. Così, dopo cospicui investimenti economici, sacrifici personali, anche una realtà forte come quella del Teatro Civico 14 di Caserta si ritrova in seria difficoltà.

Teatro Civico 14 a Caserta: “Costretti a ricominciare da capo”

Teatro Civico 14 / Spazio X cerca una nuova casa” scrivono i fondatori Ilaria Delli Paoli e Roberto Solofria, spiegando le ragioni per cui c’è bisogno di agire per evitare un’altra pesante perdita per la formazione culturale ed artistica della città. “I proprietari degli spazi da noi locati dal 2016 non hanno intenzione di rinnovare il contratto alla sua scadenza. Dopo cospicui investimenti privati della nostra cooperativa in lavori di ristrutturazione secondo le normative, e conseguente mutuo da pagare (per altri DIECI ANNI), siamo costretti, ancora una volta, a ricominciare da capo.

Ma cercare un luogo idoneo alle nostre attività e esigenze, a Caserta, è praticamente impossibile. Sia per i costi di locazione fuori misura, sia per la tipologia di proposte. Inutile aprire il discorso “beni comuni” perché si sa, Caserta in questo non risponde. Inutile qualsiasi tipo di discorso comunitario, in una città che a quanto pare coltiva l’unico interesse condiviso da target vari, ovvero locali e ristoranti.

“L’unico teatro riconosciuto dal Mic sotto i 100 posti rischia di scomparire”

In una città dove non esiste più un cinema (a proposito, a tutti quelli che puntano il dito contro i gestori che rinunciano, quante volte al mese andate al cinema? A vedere uno spettacolo? Come pensate si sostenga un’attività senza pubblico?) e, nell’era post-Covid anche i teatri esistenti (quelli che riteniamo tali, a nostro parere, “legali”) faticano a fare pubblico, avremo ancora una volta, noi del Civico 14, le forze, le energie, le risorse necessarie (economiche e non) e la voglia per ripartire da zero, a Caserta? Con l’ennesima probabilità che il prossimo locatore, dopo centinaia di migliaia di euro di lavori fatti, ci cacci senza spiegazioni reali? L’unico teatro in ITALIA sotto i 100 posti ad essere riconosciuto dal 2018 dal MIC come “organismo di programmazione” tra qualche anno rischia di scomparire.”

Noi non possiamo far altro, umilmente, di fare da megafono alla loro situazione che inevitabilmente accomuna anche noi fruitori di questi spazi e i ragazzi che frequentano i loro laboratori. Ci auguriamo di aver fatto qualcosa di utile per non lasciare cadere inascoltato il loro problema, con la speranza che questa realtà trovi il giusto spazio e – ne siamo sicuri – la forza di ricominciare, traendo da questa situazione paradossale una possibilità ancor più vantaggiosa.

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