È morto Leonardo Del Vecchio, imprenditore e fondatore di Luxottica nonché presidente esecutivo di EssilorLuxottica. Ricoverato in terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano si è spento questa mattina all’età di 87 anni a causa di una polmonite. La sua ricchezza, valutata dalla nota rivista Forbes nel 2022, ammontava intorno ai 27.3 miliardi di dollari, rendendolo il secondo uomo più ricco d’Italia, dietro solo a Giovanni Ferrero, e il 62° al mondo.
DAL MARTINITT A GRANDE IMPRENDITORE
Ultimo di quattro fratelli, Leonardo nacque a Milano nel 1935 da una famiglia di origine pugliese. Rimasto orfano di padre, Leonardo è presto affidato al collegio dei Martinitt, un’istituzione assistenziale milanese che si occupa di orfani e bambini abbandonati. A 15 anni inizia a lavorare come garzone alla Johnson, una fabbrica produttrice di medaglie e coppe, e contemporaneamente frequenta i corsi serali all’Accademia di Brera per studiare design e incisione. A 22 anni si trasferisce in Trentino dove lavora per una fabbrica di incisioni metalliche per poi spostarsi nuovamente ad Agordo, in provincia di Belluno, in Veneto. Qui fonda una bottega di montature per occhiali che diverrà poi la Luxottica S.a.s. Successivamente, l’azienda passa dalla produzione di semilavorati per conto di terzi ad assemblare le proprie montature, iniziando a commercializzare occhiali completi sotto il marchio Luxottica. L’azienda si è poi imposta negli anni come il colosso mondiale dell’occhialeria, fino alla fusione con il gigante delle lenti Essilor, nel 2017, che ha dato vita ad EssilorLuxottica.
VITA PRIVATA DI LEONARDO DEL VECCHIO
Sposatosi ben tre volte, Leonardo Del Vecchio ha avuto nella sua vita sei figli. La società che detiene tutte le partecipazioni azionarie e la liquidità di Leonardo Del Vecchio è la Delfin S.à.r.l., con sede a Lussemburgo, amministrata da Romolo Bardin. Leonardo Del Vecchio possedeva a suo nome il 25% della Delfin, che alla sua morte è passata alla moglie Nicoletta Zampillo; il restante 75% è stato diviso equamente tra i sei figli. Anche queste partecipazioni sono state sotto il diretto controllo di Leonardo Del Vecchio che ne ha detenuto l’usufrutto fino alla morte.