Il Museo del MiC, per il terzo anno consecutivo, si sta impegnando in un progetto ambizioso che prevede la raccolta degli agrumi del Parco Reale e la produzione e commercializzazione di marmellata. Questa iniziativa, chiamata “Marmellata delle Regine” 2023, è realizzata dalle donne del laboratorio “Le ghiottonerie di Casa Lorena”, che sede in un bene confiscato alla criminalità organizzata a Casal di Principe e gestito dalla cooperativa EVA.
La Reggia di Caserta, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, promuove l’economia circolare basata sulla riduzione degli scarti e si impegna nel contrasto dei fenomeni di emarginazione e marginalizzazione con un programma di sviluppo solidale. Gli agrumi del Bosco vecchio, del Giardino Inglese e della Flora, che in passato venivano lasciati marcire in terra o smaltiti a caro prezzo dal Museo, vengono ora utilizzati per la “Marmellata delle Regine”.
Fioriscono le iniziative alla Reggia di Caserta
Il Museo ha stipulato un protocollo di intesa con la cooperativa EVA, impegnata in servizi di prevenzione e contrasto della violenza attraverso il riutilizzo di beni confiscati alle mafie, e contribuisce così ai percorsi di autonomia promossi dalla coop a favore di donne in uscita da situazioni di violenza e in condizioni di particolare difficoltà, cui sono destinati i proventi delle vendite delle conserve. Inoltre, la quantità di frutta utilizzata per la marmellata supera il 45% – come prescritto per le marmellate “extra” – e non vengono aggiunti conservanti.
Inoltre, da quest’anno un altro prodotto naturale del Museo diventa linfa per una nuova iniziativa: con l’alloro del Parco reale verrà realizzata l’imbottitura di cuscini antidolore. L’alloro, ottenuto dalle potature degli alberi, una volta essiccato ha infatti proprietà calmanti e sedative ed è ideale per le terapie caldo/freddo utili per alleviare tensioni muscolari e dolori cervicali. L’azienda vitivinicola Aia delle Monache donerà le vinacce, naturali conduttrici di calore, da inserire all’interno dei cuscini. La stoffa usata per le federe sarà canapone termico riciclato ed il confezionamento dei cuscini sarà a cura di EvaLab, laboratorio sartoriale nato in un bene confiscato per offrire occupazione a donne coraggiose sopravvissute alla violenza gestito sempre dalla cooperativa EVA e sostenuto dalla Regione Campania.