A Como, i ragazzi della Scuola professionale Oliver Twist venerdì 21 ottobre finiranno il loro progetto. Gli studenti dell’istituto hanno restaurato, con il progetto “Di bellezza si vive“, il palco reale del Teatro di Como, che sarà inaugurato venerdì.
Il progetto degli studenti al Teatro di Como
Gli studenti si sono cimentati in questa avventura lavorando gomito a gomito con i maestri del restauro. Hanno infatti affiancato l’intagliatore, il traforatore, il doratore, il tappezziere, il restauratore del legno ed il decoratore. Lo scopo? Riportare allo splendore originario il Palco Reale di un teatro. Il restauro, frutto del progetto quadriennale ‘Di Bellezza Si Vive‘ finanziato dalla Fondazione “Con I Bambini“, è stato promosso dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è stato giudicato tra gli interventi nazionali più innovativi.
Come hanno lavorato i giovani?
In classe gli studenti si sono cimentati con gli insegnanti in lezioni la storia, architettura e arte legata al Teatro Sociale. Ogni ragazzo ha poi lavorato, con la supervisione di docenti, al restauro di tutte le parti del palco. Sono state restaurate le specchiere, le sedie, le poltroncine, i poggiapiedi, le consolle, i fregi del portale d’ingresso, le cornici in legno.
“Hanno lavorato e studiato, ma hanno anche intrapreso un percorso diverso per la conoscenza della realtà e di quella del teatro con un atto di verità e di concretezza. – ha detto Giorgia Turchetto, responsabile del progetto – I ragazzi insieme agli artigiani hanno messo veramente insieme un genio collettivo, mosso le loro emozioni e aperto le loro menti”.
L’ultima parola è degli studenti
“Il lavoro era molto complicato e difficile perché, essendo tutti componenti molto vecchi, bisognava avere una grande delicatezza e rispetto del materiale usato” ha detto uno studente. “È stato interessante vedere come venivano create le decorazioni – ha aggiunto un giovane collega – gran parte in cartapesta o gesso per dare solo un’impressione di ricchezza e di prestigio quando in realtà erano realizzate con materiali poveri, questo per non rinunciare alla bellezza ma trovando altre forme di decorazione creative”.