La Masseria Antonio Esposito Ferraioli subisce un furto nel pieno dei lavori di costruzione per le operazioni di riutilizzo del bene confiscato.
Una pace negata, una pace perseguita
La Masseria Esposito Ferraioli denuncia il furto avvenuto negli ultimi giorni, terzo tentativo di sabotaggio dei lavori in atto dal 2018 nel bene confiscato. Si stima la perdita di una gran parte delle impalcature esterne al cantiere e delle pedane di ferro interne, funzionali ai lavori in corso previsti da tempo con il PON Legalità 2014-2020 per la costruzione di una casa rifugio per donne vittime di violenza.
«Questo rappresenta un ulteriore e grave ritardo per un cantiere che è stato finanziato a giugno 2018! E oggi si ferma nuovamente», spiega Giovanni Russo, responsabile della Masseria.
Il bene confiscato rileva l’ammonto di un danno economico di oltre diecimila euro a carico della ditta appaltatrice, che di conseguenza ha interrotto i lavori e sospeso il cantiere.
Mutismo amministrativo? Questa volta si spera di no
Il furto recentemente subito dalla Masseria Esposito Ferraioli ha indubbiamente richiesto forza fisica e almeno un mezzo di trasporto abbastanza grande da spostare impalcature e pedane di ferro utilizzate per un cantiere edile.
I filmati sono attualmente in possesso e visione delle forze dell’ordine. Si attendono interventi da parte dell’amministrazione, le Associazioni coinvolte da anni nella gestione della Masseria, la società civile partecipante tutta si appellano a un chiarimento e un sostegno da parte dell’amministrazione locale, del Ministero dell’Interno e delle autorità tutte.