“Carenza di piogge e in genere di umidità che si protrae per un lungo periodo di tempo, rendendo arida e bruciata la terra”. Questa è la definizione che il web ci dà del fenomeno della siccità.
E so che ormai è come se leggessimo sempre le stesse notizie in cui il minimo comune multiplo è “l’inquinamento è in costante aumento”, “prepariamoci ad affrontarne le conseguenze” ecc.
Ma ahimè, è un dato di fatto e tutte le conseguenze del cattivo rapporto che l’uomo ha instaurato con la Terra, ci si stanno progressivamente riversando addosso e tra queste, c’è anche il fenomeno della siccità.
I più superficiali penseranno “cosa sarà mai qualche pioggia in meno?”, ma in realtà è ormai impossibile avere un punto di vista tanto approssimativo. La siccità provoca carestie, scarsità e contaminazione dell’acqua. Per non parlare poi degli incendi, di cui il nostro Paese ormai ne sa qualcosa, diffusione di polveri e sabbia nell’aria. Tutte cose che porteranno inevitabilmente all’aumento dell’incidenza di malattie e mortalità in quasi tutte le specie, dai vegetali che animali.
E pare che finalmente, si stia iniziando a pensare a piani di prevenzione della stessa, vediamo tutte le novità.
Decreto-siccità, arriva la scelta del Governo
Approvato dal Consiglio dei Ministri, il testo che istituisce un comitato di controllo della situazione idrica su tutto il territorio nazionale. In che modo? Istituendo una cabina di regia ed un commissario straordinario nazionale allo scopo di prevenire eventuali emergenze e porre in essere una serie di procedure più veloci ed efficaci per superare eventuali criticità.
Saranno implementate (e semplificate) appunto una serie di procedure quali: utilizzo delle acque depurate in agricoltura e per i dissalatori con la creazione di vasche di raccolte e l’aumento del volume degli invasi.
Analizzando invece specificamente le figure protagoniste del decreto precedentemente introdotte, troviamo da una parte, la cabina di regia. Quest’ultima, presieduta dalla premier o forse, dal ministro delle Infrastrutture, sarà composta dai ministri delle Infrastrutture, dell’Ambiente, del Pnrr, dell’Agricoltura, della Protezione civile, degli Affari regionali e dell’Economia.
Dopo un primo intervento di ricognizione, verranno decise le misure da attuare tramite le riunioni della stessa. Il commissario invece, resterà in carica fino al prossimo dicembre e si occuperà di intervenire con potere sostitutivo in case di rallentamenti nei lavori necessari. Una decisione importante e necessaria quella dunque del Governo che forse, si è mosso un po’ in ritardo. Ma in questi casi non ci resta che dire, meglio tardi che mai!