
Oggi a Napoli termina la mostra che ha ospitato le opere del Maestro Gaetano Porcasi, una esposizione dedicata a Giancarlo Siani e che ha avuto un grande riscontro di pubblico e di critica, oltre che dei tanti napoletani che hanno apprezzato questa pittura “non da salotto” ma di denuncia, di forza, di sofferenza e bellezza delle nostre terre del sud. Ma con le sue opere lancia anche un messaggio positivo… “La bellezza dell’arte salverà il mondo “
Gaetano, che ho il piacere di conoscere da tempo, per dare un segnale di vicinanza alla nostra terra e alla nostra gente, ha realizzato delle opere che raccontano della “terra dei fuochi” , della camorra e delle tante ingiustizie ….
L’ho chiamato e in previsione del nostro convegno del 13 Maggio, a Castel Volturno (CE) nell’auditorium Don Peppe Diana (sede Corpo Forestale dello Stato) gli ho chiesto se anziché ritornare a Palermo, le mettesse a disposizione della nostra cittadinanza, per l’attinenza tematica che rappresentano.
Gaetano, immediatamente e con grande generosità, ha dato il suo assenso e tramite suoi collaboratori mi ha messo in contatto con Paolo De Lucia curatore della mostra napoletana.
Tutto ok…. Lunedì le opere saranno a Castel Volturno, grazie anche alla collaborazione di tanti amici, ed in particolare della Union Security che con propri uomini e mezzi scorterà, per sicurezza il furgone che trasporta le opere.
Dalla prossima settimana, alcune le esporremo anche nella nostra galleria permanente sita in Piazza delle Feste- 18 Pinetamare Castel Volturno, dove sono esposte altre opere dei maestri del Museo di Capua … l’ingresso come sempre sarà gratuito…
Eventuali evoluzioni o esposizione delle opere, saranno valutate e ne daremo comunicazione.
Tommaso Morlando
Ringrazio per la cortese disponibilità: Giuseppe Ammaliato e Carlo Nugnes

Note della Mostra di Napoli e nazionali
L’arte come una missione civile. Educare alla cittadinanza, attraverso tele e disegni. Dal contenuto forte, da non dimenticare. Nella speranza che “La bellezza salverà il mondo”. questo il titolo della personale del maestro Gaetano Porcasi, con sottotitolo “L’Italia delle stragi”, in mostra nel cortile interno del Pan di via dei Mille fino a sabato 7. Porcasi, già conosciuto a livello nazionale come simbolo della lotta alla mafia (anche grazie alla sua mostra per la legalità del 2010, allestita nell’ex casa del boss Bernardo Provenzano), dedica le sue opere a Giancarlo Siani, giornalista assassinato dalla camorra nel 1985. Il suo stile ritrae una serie di eventi tragici per l’ultimo secolo e e mezzo di storia italiana: dalla strage di Castellammare del 1862, a quella dell’Italicus del 1974, passando per quella di Alcamo Marina del 1976 e quella di Bologna del 1980, fino al recente incubo della Terra dei Fuochi.
L’exibit è ideato e organizzato dall’associazione “Luna Nuova” di Paolo De Lucia, col patrocinio dell’assessorato comunale alla Cultura, della Fondazione “Pol.i.s.”, e delle associazioni “I cittadini contro le mafie e la corruzione” e “Napoli In-Progress”. (paolo de luca)

La lingua dell’arte
Giancarlo Caselli
Procuratore della Repubblica di Torino
La resistenza alla mafia parla molte lingue. La lingua della repressione, della cattura dei latitanti, dei processi e delle condanne. La lingua dell’aggressione ai patrimoni che i mafiosi accumulano con i loro delitti e mediante un sistematico drenaggio delle risorse , un’ economia di rapina che “vampirizza” il tessuto economico legale a colpi di estorsioni, tangenti, usure, truffe, appalti truccati, corruzione. La lingua dei diritti elementari che devono essere assicurati ai cittadini se si vuole farne degli alleati dello Stato anziché dei dipendenti della mafia ( come si sforza di fare “Libera” organizzando cooperative di giovani che lavorano le terre confiscate ai mafiosi: la dimostrazione che la legalità “paga” anche in termini di diritto al lavoro e di opportunità di uno sviluppo economico più ordinato). La lingua della cultura, dell’approfondimento e della presa di coscienza circa la realtà della mafia: mediante seminari, dibattiti, analisti storiche, sociologiche e giuridiche, percorsi di educazione alla legalità. La lingua dell’arte, degli spettacoli musicali, teatrali e cinematografici, dei romanzi, della poesia e della grafica.
La lingua dell’arte ha in Gaetano Porcasi un interprete d’eccellenza. Con tratti robusti, ruvidi contrasti e colori vividi sa esprimere e comunicare tutta l’arroganza della mafia; ne sa tratteggiare con forte evidenza la crudeltà e la violenza; ne descrive la pervasività e l’espansione; ne celebra le sconfitte quando il contrasto dello Stato imbocca la strada giusta. Così, la resistenza antimafia di Gaetano Porcasi è la tra le più suggestive e al tempo stesso efficaci.
Gian Carlo Caselli