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Crisi Rifiuti a Castel Volturno, Tommaso Morlando interviene

Daniela Russo 22/10/2019
Updated 2019/10/22 at 1:01 PM
4 Minuti per la lettura
La crisi dei rifiuti verificatasi nelle ultime settimane a Castel Volturno, ha scatenato il dissenso di gran parte dei cittadini, delusi dall’amministrazione Petrella, che con molta difficoltà è riuscita a gestire la problematica.

L’annuncio della risoluzione della crisi lo ha dato il sindaco Luigi Petrella il 18 Ottobre, affermando che “l’amministrazione Petrella c’è ed ha dato prova della sua forza” e che nelle giornate a seguire i cumuli di spazzatura nell’intero territorio sarebbero stati ritirati. Ma a quanto pare ciò non è avvenuto, come denuncia Giuseppe Ammaliato, cittadino di Pinetamare che scrive:

«A seguito dell’annuncio della risoluzione della crisi rifiuti registrato sulla pagina del comune e sui profili di alcuni membri dell’amministrazione, ero rincuorato. Oggi ormai, con un cumulo di rifiuti arrivato ad un metro e novanta, chiedo ai vari amministratori di venirsi a fare un bel selfie con lo sfondo della monnezza». 
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Foto di Giuseppe Ammaliato
È intervenuto sulla questione Tommaso Morlando, che si è così espresso:

«Oggi finalmente riesco ad avere la forza di rimettermi davanti al PC, dopo un’operazione che ho affrontato per l’asportazione di un cancro. La convalescenza sarà lunga, ma la volontà di riscatto e la voglia di combattere per la mia terra è più forte di prima e sarò ancora più determinato.
Giuseppe Ammaliato è un cittadino attivo che chiede unicamente i propri diritti, ha criticato con coerenza – quando c’era da farlo –  la vecchia amministrazione e lo fa adesso con la nuova. Occorre imparare a rispettare i cittadini e le opinioni diverse, senza necessariamente trincerarsi dietro pseudo lesa maestà, o peggio “ruoli istituzionali”.

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La situazione Senesi è nota da anni. Andavano prese soluzioni da tempo, ma la burocrazia e la mancanza di un vero piano alternativo ci hanno portato ad oggi. Gli operai, a cui va data comunque solidarietà, sono andati avanti (sbagliando) nonostante le mancanze di sicurezza sul cantiere, unicamente perché la Senesi garantiva la puntualità dello stipendio. Venendo meno anche in quello, ecco che gli operai sono scesi in sciopero, ma quel cantiere era da sequestrare da tempo ed andavano contestati in danno tutte le mancanze contrattuali, che da anni avvenivano.

Personalmente resto un tecnico, e ragiono sulle cifre: quanti giorni è durato lo sciopero? 5 giorni? La media di raccolta di questo periodo non dovrebbe superare le 40/50 tonnellate die, pertanto a terra avremmo 250/300 tonnellate di rifiuti.
Allora come si risolve la crisi in casi del genere, d’altronde, come capitava anche in pieno ferragosto, dove si producevano 200 tonnellate die?

Si fittano almeno due compattatori con capienza intorno alle 40 tonnellate, ed in pochi giorni l’emergenza rientrerebbe. I costi? Tutti in danno alla Senesi. Diversamente non ritorneremo molto presto alla normalità. Un semplice consiglio, e senza voler criticare nessuno: in questo settore sono i numeri che parlano, e questi sono impietosi, basta leggere i dati regionali sulla raccolta nel nostro comune negli anni passati.

Niente posizioni prevenute, niente politica strumentale, ma sui rifiuti non si è più disposti a tollerare incapacità o approssimazione.
I caporali di giornata non servono, occorrono professionisti per un servizio che costa 10 milioni di euro all’anno.

Basta morire di tumore, io voglio vivere nella terra della speranza, non in quella dei fuochi».

 

di Daniela Russo

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