Le partite di calcio si giocano spesso su due fronti: in campo e sugli spalti. Ci sono rivalità ataviche che sfociano anche oltre il semplice campanilismo. Questa al Bentegodi è stata una di quelle.
Come si prepara un match di campionato? I giocatori si allenano, i tecnici studiano gli avversari, i tifosi comprano il biglietto e si armano di amore per la squadra. Non tutti, i tifosi del Verona hanno pensato che i russi avessero bisogno delle coordinate di Napoli (città) per poterla raggiungere con i missili e le hanno comunicate con uno striscione alquanto provocatorio. Come si può commentare un gesto tanto forte quanto stupido? Viviamo tempi bui, di guerra, dove una partita di calcio potrebbe essere un’occasione per sviare per un attimo il pensiero. Dove sia finita la sana competizione sportiva non è dato saperlo, resta l’amaro in bocca per un gesto irrispettoso nei confronti dei morti di cui ogni giorno facciamo la conta.
Assurdo striscione esposto nello stesso parcheggio dove si è svolta proprio oggi la raccolta di beni di prima necessità per i popoli in guerra. Entrambe le società hanno messo a disposizione le maglie utilizzate durante il riscaldamento per un’asta benefica proprio in favore di quelle popolazioni.
Il campo ha riportato tutto alla giusta dimensione
Alla fine il Napoli ha vinto anche contro i cori razzisti a cui siamo tristemente abituati e la pressione di una classifica che non lasciava altri margini di risultato.
Spalletti nel prepartita aveva caricato la sua squadra di responsabilità: non si poteva perdere e in campo pretendeva la massima attenzione. Fallita la sfida diretta contro il Milan, il tecnico azzurro si è affidato alla solida linea difensiva Ospina, Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly e Mario Rui. Neanche convocato Meret che ha riportato una frattura del processo trasverso di sinistra della seconda vertebra lombare, i tempi di recupero sono previsti in circa 3 settimane ma il processo sarà alquanto doloroso. Speriamo di rivederlo presto in campo.
Il 4-2-3-1 si è trasformato in fretta in un 4-3-3, la linea di centrocampo ha ritrovato Fabian Ruiz al centro, in posizione avanzata, e lateralmente Anguissa e Lobotka. Una cerniera che ha lasciato ben poco spazio di manovra agli scaligeri che hanno potuto superare la linea di metà campo in poche occasioni.
Cambio tattico, stravolgimento del gioco, risultato sperato
Abbandonata la partenza dal basso, il Napoli ha ritrovato una verticalità che sembrava perduta. Ne ha giovato sicuramente Victor Osimhen, una vera spina nel fianco nelle retrovie del Verona. Con la squadra messa praticamente al suo servizio, sono arrivati i tanto agognati cross spioventi che gli hanno permesso di segnare di testa e di piede.
Di lui Spalletti rimarca che ancora gli manca il passaggio breve al compagno ma anche che ha una gamba e una potenza che messi nella giusta condizione lasciano davvero poca speranza all’avversario. Noi tifosi possiamo apprezzarne la forza di volontà e la presenza in area che non perdona, se poi per questioni scaramantiche non toglierà più la mascherina… diventerà il nostro supereroe mascherato.
Lateralmente a destra, Lozano ha provato a fargli da spalla arrivando spesso sotto porta. Sembra però che manchi sempre qualcosa a questo giocatore che non sempre riesce ad esprimersi al meglio. A sinistra Politano, la solita ed efficace pressione che spesso lo ha portato ad impensierire la difesa oltre che a servire magnificamente Osimhen.
I cambi non hanno cambiato la mentalità espressa fino a quel momento
Fuori Lozano e Politano per Insigne ed Elmas, la manovra è cambiata poco nella sostanza e non ha intaccato la pressione. Dalla verticalizzazione si è tornati al fraseggio orizzontale e proprio da una rapida rimessa laterale è arrivato lo spunto che ha portato al secondo gol di Osimhen imbeccato dal sempre perfetto Di Lorenzo. Nel finale anche sei minuti per Petagna al posto di Osimhen che rimedia un duro colpo alla spalla. Dopo il primo allungo però sente tirare nella gamba e al suo posto entra Ghoulam.
A metà del secondo tempo arriva il gol del Verona, Koulibaly perde di vista Faraoni che la insacca di testa poco sotto la traversa: imprendibile per Ospina fino a quel momento impeccabile. I giallo blu accorciano e si rinvigoriscono ma il Napoli non perde la concentrazione.
Il tabellino finale ci racconterà di due espulsioni per il Verona, chi ha visto il match sa bene che Ceccherini è uscito per somma di ammonizioni ma i falli al limite del consentito sono stati anche di più. Faraoni, anche lui fuori per somma di ammonizioni, ha deciso di intercettare la palla in area avversaria con una mano. Un braccio teso verso l’alto a prendere un pallone a cui altrimenti non sarebbe mai arrivato. Il labiale del giocatore ci lascia perplessi: “Non l’ho fatto apposta” data la dinamica è decisamente poco credibile e non poteva pensare di restare impunito.
Le nostre pagelle
Ospina 6 – Non può nulla sul colpo di testa di Faraoni. Incredibile resistenza fisica: resta in campo dolorante dopo il duro colpo preso alla mano.
Di Lorenzo 7 – Non lo ferma nessuno. Sempre vigile, approfitta anche delle proteste in campo degli avversari per rubare palla e servire un assist ad Osimhen.
Rrahmani 6,5 – Ottima la sua prova, ancora qualche incomprensione in campo con i compagni di reparto, ma sicuramente continua la sua costante crescita. .
Koulibaly 6,5 – Possono urlargli qualunque cosa, in effetti lo fanno, ma lui non ascolta! Una sicurezza dietro e si permetta anche qualche discesa in area avversaria. E’ forse mancata attenzione in occasione del gol avversario, ma ha riportato subito ordine.
Mario Rui 6 – Di lui stasera ricorderemo la traversa presa nel finale. Di destro, non il suo piede preferito, eppure la porta ancora trema. Per il resto, subisce la pressione avversaria ma prende meno iniziative azzardate e rinuncia ai personalismi.
Lobotka 6,5 – La posizione era quella giusta, messo più basso delle mezze ali trova fraseggio e agevola la manovra. Niente da fare per la pressione del Verona.
Anguissa 6,5 – Quando è in campo, si sente. Soprattutto lo sentono gli avversari che lui porta a spasso per il campo. Vince tanti duelli e si conferma un giocatore incredibilmente efficace e completo.
Fabian 6,5 – Non era partita adatta alle sperimentazioni, occorrevano velocità e concretezza e lui le ha messe in campo. Un apio di occasioni fallite per mancanza di precisione, ma tutto sommato una buona prestazione. (dal 90′ Zielinski sv)
Politano 6,5 – Un buon primo tempo giocato sulla velocità e sui passaggi rapidi che hanno disorientato gli avversari. Cala nella ripresa, giustificando la sostituzione. (dal 63′ Elmas 6 – Giusta la sua manovra, un buon approccio il suo fin da subito, sfiora anche il gol nel finale)
Osimhen 8 – Il primo giocatore africano a segnare una doppietta al Bentegodi, le sue di coordinate non le hanno ancora centrate. Combatte contro tutti e non spreca le ghiotte occasioni che i compagni gli regalano. in una parola: devastante (dal 90′ Petagna sv – e dal 95′ Ghoulam sv)
Lozano 6 – Tatticamente è stato giusto inserirlo dal primo minuto. Nei primi minuti spreca un assist di Osimhen e già appare chiaro che la sua sarà una partita di sacrificio. E’ appena rientrato da un infortunio, aspettiamo che ritorni nel pieno del suo potenziale. (dal 63′ Insigne 6 -Doveva essere d’appoggio ad Osimhen e lo ha fatto, niente di più ma stasera va bene così)