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C’era una volta… Quando le favole parlano ad adulti e bambini

Angela Di Micco 19/01/2021
Updated 2021/01/18 at 10:30 PM
4 Minuti per la lettura

Si sa che le favole piacciono molto ai bambini, per il loro genere fantastico e per la loro brevità. Ma hanno anche uno scopo didattico: fornire insegnamenti o esempi di saggezza.

Indice
Micole Imperiali, giornalista ma che si occupa da sempre di arte e letteratura legata al mondo dei piccoli, e Mario Damiano illustratore, hanno realizzato il loro progetto: scrivere una favola illustrata per adulti e bambini per “dilettare i piccoli e destare dal torpore gli adulti. Complice della collaborazione tra la scrittrice Micole e il grafico Mario, è stato Cantiere Giovani, costante presenza sul territorio nell’area a Nord di Napoli.Lo scorso 15 Gennaio, nell’ambito del programma culturale in streaming ” Il Cantiere virtuale” è andato in onda sui canali social Facebook e You Tube, l’intervista agli autori per la presentazione dell’albo illustrato: “Le tre regole del buonumore”.Edito da ad “est dell’equatore”, il progetto di Micole e Mario si è potuto realizzare grazie ad un finanziamento collettivo, realizzato in ambito crowdfunding. “Le tre figure femminili – spiega Micole – consigliere del Re Giudizio – rappresentano i tre principi del buonumore: fiducia, leggerezza e pace. Quando il re muore, le persone perdono i punti di riferimento e si lasciano accecare da invidia e avidità, dimenticando i buoni valori messi in pratica negli anni. Le tre sorelle però vogliono tener fede al giuramento fatto al loro re, e tentano di riportare agli uomini la memoria persa, per ritrovare i loro principi e costruire un futuro degno. L’aiuto dei Venti del Sud e soprattutto di un bambino, espressione di quella purezza d’animo che abbatte ogni ostacolo, sarà determinante.”“La favola – commenta Micole – è per bambini ed adulti. Il loro incontro è un mutuo scambio. La purezza e la semplicità del bambino fornisce all’adulto nuovi stimoli verso i valori portanti e dove il contatto con se stessi dà equilibrio e stabilità e quindi felicità.”“Le illustrazioni inoltre – spiega Mario – viaggiano in parallelo con il testo. La tecnica utilizzata è la pittura acrilica con alcuni interventi a matita. Tutte le immagini sono state eseguite in analogico tranne alcune in digitale, ma solo in fase di post produzione.”Le immagini spesso servono a separare dei momenti, fungono nella storia a delle vere e proprie fasce temporali, come ad esempio nella scena successiva alla cacciata delle tre regole dal castello. Tutti gli elementi hanno un valore simbolico e narrativo, le pagine d’altronde dialogano tra testo e disegno, anche se a volte nella rappresentazione grafica si chiede una variazione del testo.C’è da aggiungere che il processo creativo non sempre è subordinato ad una morale o viceversa. Nel nostro caso è stato realizzato prima il testo letterario con idee di personaggi e di una memoria importante per la definizione dell’identità. “Personalmente – spiega Micole – credo ci sia uno stretto rapporto tra memoria e felicità. La memoria con coscienza di se è rappresentativa dell’identità e, il contatto con se stessi dà equilibrio e stabilità e quindi felicità. La memoria porta alla felicità perché il nostro bagaglio porta a conoscerci e migliorarci.”

La narrazione infatti, aiuta i piccoli ad avere un pensiero critico e, a scegliere tra il bene ed il male. Il contesto nel quale stiamo vivendo, vede la famiglia e la scuola defraudata dal proprio ruolo educativo, favorendo invece i media. Molti scenari degli avvenimenti hanno sfondi violenti, inviando così messaggi anche indirettamente, di violenza camuffata.

Micole Imperiali, giornalista ma che si occupa da sempre di arte e letteratura legata al mondo dei piccoli, e Mario Damiano illustratore, hanno realizzato il loro progetto: scrivere una favola illustrata per adulti e bambini per “dilettare i piccoli e destare dal torpore gli adulti. Complice della collaborazione tra la scrittrice Micole e il grafico Mario, è stato Cantiere Giovani, costante presenza sul territorio nell’area a Nord di Napoli.
Lo scorso 15 Gennaio, nell’ambito del programma culturale in streaming ” Il Cantiere virtuale” è andato in onda sui canali social Facebook e You Tube, l’intervista agli autori per la presentazione dell’albo illustrato: “Le tre regole del buonumore”.
Edito da ad “est dell’equatore”, il progetto di Micole e Mario si è potuto realizzare grazie ad un finanziamento collettivo, realizzato in ambito crowdfunding. “Le tre figure femminili – spiega Micole – consigliere del Re Giudizio – rappresentano i tre principi del buonumore: fiducia, leggerezza e pace. Quando il re muore, le persone perdono i punti di riferimento e si lasciano accecare da invidia e avidità, dimenticando i buoni valori messi in pratica negli anni. Le tre sorelle però vogliono tener fede al giuramento fatto al loro re, e tentano di riportare agli uomini la memoria persa, per ritrovare i loro principi e costruire un futuro degno. L’aiuto dei Venti del Sud e soprattutto di un bambino, espressione di quella purezza d’animo che abbatte ogni ostacolo, sarà determinante.”
“La favola – commenta Micole – è per bambini ed adulti. Il loro incontro è un mutuo scambio. La purezza e la semplicità del bambino fornisce all’adulto nuovi stimoli verso i valori portanti e dove il contatto con se stessi dà equilibrio e stabilità e quindi felicità.”
“Le illustrazioni inoltre – spiega Mario – viaggiano in parallelo con il testo. La tecnica utilizzata è la pittura acrilica con alcuni interventi a matita. Tutte le immagini sono state eseguite in analogico tranne alcune in digitale, ma solo in fase di post produzione.”
Le immagini spesso servono a separare dei momenti, fungono nella storia a delle vere e proprie fasce temporali, come ad esempio nella scena successiva alla cacciata delle tre regole dal castello. Tutti gli elementi hanno un valore simbolico e narrativo, le pagine d’altronde dialogano tra testo e disegno, anche se a volte nella rappresentazione grafica si chiede una variazione del testo.
C’è da aggiungere che il processo creativo non sempre è subordinato ad una morale o viceversa. Nel nostro caso è stato realizzato prima il testo letterario con idee di personaggi e di una memoria importante per la definizione dell’identità. “Personalmente – spiega Micole – credo ci sia uno stretto rapporto tra memoria e felicità. La memoria con coscienza di se è rappresentativa dell’identità e, il contatto con se stessi dà equilibrio e stabilità e quindi felicità. La memoria porta alla felicità perché il nostro bagaglio porta a conoscerci e migliorarci.”

di Angela Di Micco

  

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