Mario Luise: IL PUC E LA CORTINA FUMOGENA
Continua la danza tragica che impedisce a Castelvolturno di avere una pianificazione del territorio. Sono almeno 50 anni che, da una gestione all’altra, si trova sempre il modo di evitare che il territorio abbia uno strumento urbanistico. In questi 50 anni a me è toccato di vedere il mio PRG degli anni Settanta (Lanini/ Sapio) letteralmente buttato a fiume, e quello degli anni Novanta revocato dalla successiva amministrazione “perché non corrisponde agli interessi della collettività”. Ed era stato redatto da eccellenti professionisti ( Loris Rossi, Sandro Dal Piaz, Buondonno, Ortolani.…). Un vero delitto.
Una volta era fatale che una gestione non bastasse a completare tutte le procedure di approvazione del PRG perché i rilievi del territorio erano aerofotogrammetici: venivano, cioè, acquisiti tramite voli aerei e successivamente sviluppati e aggiornati a mano negli studi tecnici. Occorreva un tempo lunghissimo, mentre oggi basta un clik e Google te li versa sul tavolo da disegno in un attimo.
Ho visto tante amministrazioni alternarsi, e sono in grado di fare una precisa distinzione tra le pochissime intenzionate a dare una programmazione al Comune, nonostante la ristrettezza dei tempi, e quelle che hanno avuto sempre partita vinta nell’impedirlo, per consentire alla speculazione edilizia di saccheggiare il territorio privandolo di regole. Spesso hanno avuto il consenso popolare.
Sarebbe stato utilissimo tanti anni fa.
Lo scempio permesso in passato, condizionerebbe qualsiasi approccio
a questo strumento.