Il 21 marzo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è atteso a Casal di Principe, dove presenzierà alla giornata commemorativa in Onore di Don Peppe Diana. Il sacerdote e parroco della città assassinato dal clan dei casalesi per la sua forte opposizione alla criminalità organizzata. La tanto attesa visita di Mattarella ha provocato dei malumori da parte del Coordinamento dei familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata della provincia di Caserta che non sarà presente il giorno della visita.
In una nota, il coordinamento esprime ‘delusione’ per la decisione degli organizzatori di invitare i familiari di tre vittime insignite di medaglia d’oro al valore civile, ovvero Domenico Noviello (imprenditore ucciso nel 2008 dal gruppo stragista guidato da Giuseppe Setola, Federico Del Prete (sindacalista degli ambulanti ucciso il 18 febbraio 2002 e Salvatore Nuvoletta (carabiniere ucciso dai Casalesi il 2 luglio del 1982. L’organizzazione ha deciso di riservare al coordinamento la scelta di ulteriori tre familiari di vittime, escludendo gli altri.
Casal di Principe, coordinamento familiari delle vittime: “Non esistono morti di serie B”
Il Coordinamento dei familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata della provincia di Caserta non sarà presente il giorno della visita. Il coordinamento ha provveduto ha diffondere la seguente nota: “Noi familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata della provincia di Caserta – si legge – siamo molto rammaricati che gli organizzatori non hanno previsto la partecipazione all’evento di tutti i familiari del territorio, accettando la presenza solo di alcuni. Non possono e non devono esistere vittime differenziate o maggiormente importanti.
Casal Di Principe ha pagato un prezzo altissimo di sangue e la presenza di tutti sarebbe stata una carezza, una mano tesa ed in parte anche una riconciliazione con una realtà che ci ha portato tanta sofferenza. È importante che il Capo dello Stato abbracci simbolicamente per portare un po’ di conforto. Ci sono ancora vittime innocenti non riconosciute, nonostante la loro provata innocenza, e questo non può essere trascurato nel giorno della Memoria. Don Diana – conclude la nota – ci ha insegnato la forza della parola, per questo non siamo rimasti in silenzio. Siamo vicini al lavoro encomiabile fino ad ora svolto da parte di numerose associazioni per il territorio, ma auspichiamo che tutto possa trovare una giusta soluzione e che mai altri familiari di vittime innocenti debbano sentirsi di troppo e non accettati”.