Louvre

Capodimonte in mostra al Louvre con “Naples à Paris”

Giovanna Di Pietro 10/06/2023
Updated 2023/06/09 at 1:10 PM
3 Minuti per la lettura

Il Louvre di Parigi ospiterà per sei mesi una mostra intitolata “Naples à Paris”, grazie a un prestito di sessanta opere del Museo di Capodimonte. Il partenariato tra la capitale francese e Napoli “va ben oltre la mostra” afferma Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte. La mostra serve a rinforzarsi a vicenda, oltre che a mettere Capodimonte “sulla mappa delle più prestigiose collezioni al mondo.”

Tiziano, Caravaggio e Jusepe De Ribera

Da luglio a gennaio- mentre il Museo di Capodimonte è aperto ma in ristrutturazione- Parigi ospiterà tele importantissime della pittura italiana dal XV al XVII. Tiziano, Caravaggio e lo “spagnoletto” Jusepe De Ribera occuperanno la Grande Galleria, la Sala dell’Orologio e la Sala delle Cappelle al Louvre. L’inaugurazione è stata presenziata dal Presidente Mattarella e da Macron, con la volontà di “mettere in luce le connessioni tra Italia e Francia“. Secondo il sindaco Manfredi, la mostra “punta alla centralità di Napoli in Europa” e consolida la vocazione della città a “grande capitale europea”.

Un festival napoletano al Louvre

La collaborazione è l’inizio di una “vera stagione napoletana a Parigi” con un festival cinematografico, spettacoli e conferenze. La notizia ha riaperto il dibattito sui prestiti intermuseali, risultato dell’autonomia di gestione riconosciuta ai grandi musei italiani con la riforma Franceschini del 2014. La riforma aveva sganciato circa 30 musei dalle Sopraintendenze statali, riconoscendo loro un’autonomia speciale- finanziaria e gestionale- in ragione del rilevante interesse nazionale. Secondo il ministro della Cultura Dario Franceschini, questa scelta “si dimostra, ancora una volta, vincente perché offre grandissime opportunità”.

Tuttavia, già all’epoca della ratifica della riforma Franceschini si erano sollevate diverse questioni rispetto ai prestiti tra musei. L’allentamento delle tutele per la circolazione dei beni culturali- libera dietro autocertificazione se hanno meno di 70 anni e sono al di sotto dei 13.500 euro- aveva perplesso molti, che temevano l’uscita di opere importanti dal nostro patrimonio. Un’altra critica riguardava il trattamento riservato ad archivi e biblioteche, definite “cenerentole”, a causa della grave mancanza di fondi e personale.

Di recente, Franceschini ha affermato: “Non credo si tornerà più alla stagione dei tagli e della marginalità della cultura. Perché ormai è chiaro a tutti che la cultura è un grande investimento economico, è un aiuto al made in Italy, alla crescita sostenibile”. Siamo dunque curiosi di vedere come si svilupperà la collaborazione tra uno dei Musei più importanti del Sud Italia, che ha prestato sessanta tra le sue opere più importanti, e il Louvre di Parigi, tra i più famosi al mondo.

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