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Borse di studio universitarie: Luigi Cirillo risponde agli studenti

Valeria Marchese 05/11/2021
Updated 2021/11/05 at 5:29 PM
5 Minuti per la lettura

Luigi Cirillo, consigliere regionale del M5S attivo nel campo del diritto allo studio universitario, rilascia un’intervista in merito alla questione delle borse di studio in Campania: destinatari, problematiche, politiche future.

Attualmente che tipologie di borse di studio sono disponibili per gli studenti delle Università campane e a chi sono indirizzate?

«Attualmente, grazie anche alle battaglie che a livello regionale e a livello nazionale portiamo avanti da anni come Movimento 5 Stelle, siamo riusciti a far salire notevolmente il numero dei potenziali beneficiari di borse di studio nelle università della Campania. Quest’anno sono stati ben 28.333 gli studenti che hanno ottenuto la borsa di studio. Di questi, oltre 19mila grazie alle risorse dei fondi europei della misura Por/Poc. Si calcolano circa 5mila unità in più rispetto all’anno precedente. A beneficiarne sono gli studenti meritevoli sulla base di criteri che vanno dai crediti maturati al numero di esami conseguiti. Parametri che vanno rapportati a Isee e Patrimoniale, tenuto conto che le borse di studio sono un sostentamento allo studio».

Nonostante ultimamente stiamo assistendo ad un tentativo da parte della regione di potenziare il suo sistema di erogazione delle borse di studio, questo continua ad occupare posti marginali nelle classifiche nazionali. Da cosa dipendono gli investimenti che la Regione adopera nei confronti delle borse di studio e perché questi risultano essere, in Campania, inferiori rispetto al sistema di assistenza che ricorre invece in Lombardia o in Emilia Romagna?

«Non c’è stata, negli anni scorsi, un’adeguata sensibilità politica nell’affrontare un tema che deve, invece, essere prioritario. Perché prioritario è il diritto allo studio da garantire a tutti. Da quando abbiamo messo la questione al centro dei lavori del Consiglio regionale, creando anche una collaborazione fitta e costante con l’Adisurc, qualcosa in questi anni si è finalmente iniziato a muovere. La classe dirigente del futuro si forma creando le basi perché tutti i giovani talenti della nostra regione possano avere le stesse possibilità di crescere e studiare. Una filosofia che siamo riusciti a imporre anche in Campania».

Quali sono le realtà che lei sostiene siano maggiormente attive sul territorio in questo settore (ad esempio ADISURC o altri)?

«L’unico ente che si occupa di Borse di Studio in Campania è l’Adisurc, che va assolutamente potenziato. Per anni abbiamo avuto una sola dipendente incaricata dell’elaborazione di tutte le richieste. Questo ha comportato sistematici ritardi, anche di anni, nel pagamento delle borse di studio a chi ne aveva conseguito il diritto. L’effetto, inevitabile, è stato l’incremento di un tasso di migrazione verso le università del Nord, dove i servizi sono efficienti e puntuali. Un gap che vogliamo colmare definitivamente».

Le fratture di investimenti e pagamenti però non riguardano solamente regioni diverse, notiamo infatti che anche all’interno della Campania sono presenti dislivelli di finanziamenti e tempistiche (ad esempio tra UNISOB e UNINA), da cosa sono determinate?

«Il problema delle tempistiche diverse tra diverse Università è da addebitare a sistematici ritardi nella trasmissione degli atti. Si dovrebbero creare procedure più snelle, che non appesantiscano il lavoro delle segreterie, già oberate, facendo anche rete tra singole Università e gli uffici dell’Adisurc».

In che direzione si sta muovendo la politica in questo settore?

«Da quando ho portato la questione al centro dei lavori del Consiglio regionale, sono riuscito a sensibilizzare sul tema anche nelle altre forze politiche, che hanno supportato e supportano di volta in volta le mie battaglie. E in questi ultimi tempi siamo riusciti a creare un ottimo dialogo e una proficua collaborazione con la stessa giunta regionale e con il presidente De Luca, che ci ha sempre ascoltato e grazie al cui impegno stiamo lavorando al superamento definitivo di tutte le lacune che negli anni scorsi hanno comportato ritardi e disservizi a spese del diritto allo studio».

di Valeria Marchese

TRATTO DA MAGAZINE INFORMARE

N°223 – NOVEMBRE 2021

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