In Italia la generazione di “Neet”, ovvero i 3 milioni di giovani che non studiano e non lavorano, è in costante crescita. Il governo Meloni è al lavoro per contrastare questo fenomeno.
In modo particolare, nella bozza del Decreto Lavoro si riconosce un incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per i datori di lavoro privati. Deve trattarsi di assunzioni che riguardano under30 Neet, registrati al programma operativo nazionale “Iniziativa occupazione giovani”. Quanto al periodo temporale, nella bozza si fa riferimento a nuove assunzioni effettuate a decorrere dal 1° giugno e fino a fine anno.
Questo contributo si applica alle assunzioni a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e per l’apprendistato professionalizzante, ma non ai rapporti di lavoro domestico. Secondo le previsioni, con l’applicazione di tale misura si stimano circa 70mila nuove assunzioni per una retribuzione media mensile (parametrata sull’anno 2021) equivalente a 1.300 euro.
Tempi e modalità di presentazione del bonus under 30
La richiesta dell’incentivo dovrà essere presentata all’INPS in modalità telematica. Entro cinque giorni da tale richiesta, l’INPS dovrà comunicare l’effettiva disponibilità di risorse per l’accesso all’incentivo. Se l’esito di tale risposta è positiva, a favore del datore privato scatta una riserva di somme pari all’ammontare previsto dell’incentivo.
In seguito sono previsti ulteriori adempimenti, in quanto entro sette giorni dovrà essere firmato il contratto incentivato, ed entro i successivi sette giorni si dovrà comunicare telematicamente all’ INPS l’effettiva stipula del rapporto di lavoro. Se non si rispettano tali tempistiche, il richiedente non potrà accedere al beneficio ed usufruire della riserva di somme disposta in suo favore.
L’argomentazione del prof. Maurizio Del Conte, esperto di politiche attive e formazione
Sulla questione dei NEET si è pronunciato Maurizio Del Conte, maggior esperto italiano di politiche attive e formazione nonché professore di diritto del Lavoro dell’università Bocconi: «La platea dei Neet è costituita essenzialmente da drop out scolastico e da ragazzi che hanno finito la scuola ma non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro. C’è quindi prima di tutto un tema di riattivazione di queste persone.
Serve quindi andarli a cercare, lavorare sulle competenze, soprattutto soft skills, per renderli occupabili. Sono partite alcune interessanti sperimentazioni in questa direzione, che ora vanno approfondite.
Certo tutto aiuta, anche gli incentivi economici. Ma senza un intervento organico, da soli, rischiano di non centrare l’obiettivo».