Black Panther

“Black Panther: Wakanda Forever” non è un film di super eroi

Giuseppe Spada 13/11/2022
Updated 2022/11/13 at 10:03 PM
5 Minuti per la lettura

Recensione con spoiler!

Ora, che “Black Panther: Wakanda Forever” fosse un film riparatore e pieno di tributi per la morte di Chadwick Boseman, lo sapevamo tutti. Quello che non sapevamo è come si sarebbero mossi su un terreno tanto fragile. Ecco, probabilmente casa Disney si è resa conto delle condizioni del campo di battaglia e ha dunque deciso di assumere degli sceneggiatori decenti.

“Black Panther: Wakanda Forever”, la trama

La morte di T’Challa, per fortuna, è stata trattata con grande rispetto e intelligenza. Il re del Wakanda muore in modo molto simile al suo interprete: di malattia e in silenzio. Inutile dire che l’evento sconvolge la famiglia reale e il paese tutto. A presidiare il Wakanda, quindi, rimangono solo la regina, la principessa e nessun Black Panther, visto che l’erba a forma di cuore è stata distrutta da Killmonger nel primo film. C’è da dire che questo film è un reale e solido esempio di forza femminile, che non si perde in stereotipi (come è successo in precedenza in casa Marvel) e che restituisce un ritratto di donna forte e determina.

Al di là di certe considerazioni, però, c’è da parlare della pellicola in se. Non è, nella concezione più classica che abbiamo, un film sui super eroi. Mi spiego meglio, Black Panther la vediamo ma appare su schermo, probabilmente, per soli 15 minuti a fronte delle 2 ore e 40 di pellicola. Il film, in realtà, parla di politica. Più precisamente di delicati e complessi rapporti internazionali. Rapporti che intrecciano lo scontro tra americani e il popolo di Namor e che finiscono per coinvolgere anche i Wakandiani. Perché si, anche se il “cattivo” canonico è Namor, il vero antagonista è l’America con le sue subdole mire espansionistiche e usurpatrici. L’America che vuole mettere le mani sul Vibranio per armarsi meglio e che vuole sottomettere un popolo per mangiare le sue risorse. 

L’America lo fa così bene che è in grado di far scannare due popoli (che hanno in realtà un nemico comune) senza sporcarsi le mani per poi raccogliere i cocci dello scontro. La protagonista Shuri, infatti, non dovrà dimostrare la sua supremazia fisica, bensì quella mentale e diplomatica, riuscendo a raggiungere degli accordi utili tra parti offese, facendole coesistere e alleare contro il comune nemico. È sicuramente da apprezzare un po’ di attenzione ai dettagli, finalmente non ci chiederemo: “perché gli altri super eroi non intervengono?”, questo perché hanno avuto la delicatezza di inserire un paio di battute tra Namor e la regina, rendendo subito il loro scontro segreto è senza la possibilità di chiamare alleati.

La conclusione: Black Panther finisce qui?

Il finale ci lascia intendere che il percorso di Black Panther sia finito qui, che quel ruolo, forse troppo pesante non lo vuole ricoprire più nessuno. Improbabile che spetti a M’Baku, quello che sul finale diverrà il nuovo re del Wakanda. Forse al piccolo T’Challa, un figlio che il re aveva avuto in vita e che aveva nascosto al mondo. Sarebbe un modo saggio per sostituire il personaggio e regalarci un nuovo Black Panther, anche se la versione femminile di Shuri, a dirla tutta, non mi dispiaceva affatto.

Namor: il cattivo

Come accennato prima, il cattivo è Namor. Ora, fare paragoni con le controparti a fumetti abbiamo imparato essere una pratica abbastanza controproducente e masochista, pertanto accetteremo una bella riscrittura del personaggio. Alla fine, Namor non è tanto diverso da T’Chaka, padre di T’Challa. Un re pronto a qualsiasi gesto per proteggere il suo popolo. “Qualsiasi gesto” intende anche manovre di estrema crudeltà e violenza, questo il nodo di conflitto tra Namor e Shuri. Come personaggio non è nemmeno malaccio, nulla di nuovo, sicuramente scritto in modo da essere utile ai fini della trama. Sicuro è che Namor tornerà, anzi, più sicuro che torni lui piuttosto che la Pantera Nera. D’altro canto, il cinema americano ci ha abituati a vedere il sottotitolo “Forever” nelle loro pellicole come sinonimo di conclusione, solo il tempo ce lo dirà.

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