Dall’inizio della settimana in molti avranno notato un aumento graduale ma continuo del prezzo del carburante, e in molti si staranno interrogando sul perché.
Innanzitutto, c’è da ricordare che il 31 ottobre scadrà lo sconto sulle accise, ovvero il taglio di 30,5 centesimi al litro sul prezzo di benzina e gasolio predisposto dal governo Draghi.
Superato questo limite di tempo, il prezzo del carburante avrà un’impennata nei costi, a meno che il nuovo esecutivo non legittimi una proroga degli sconti.
Ma, ad oggi, non si hanno ancora notizie certe sulla questione.
Per tale motivo e data l’imminente fine del provvedimento ancora in vigore, si sta innescando una corsa al rifornimento di benzina e diesel. Questa corsa al carburante ha un effetto diretto sul mercato interessato e ne consegue una speculazione del prodotto.
Secondo la media nazionale, ad oggi, la benzina in self service supera quota 1,7 euro/litro, il gasolio è a 1,89 in self service e oltre i due euro/litro in modalità servito. Se il taglio non venisse prorogato, dal 1° novembre avremmo dunque la benzina self oltre i 2 euro/litro e il gasolio a 2,2 euro/litro.